Venerdì 6 maggio, presso la Sala consiliare del Comune di Frasso Telesino si è parlato di topografia antica con la professoressa Giuseppina Renda, di archeologia cristiana e medievale, con il professore Carlo Ebanista, e di filosofia politica, con il professore Antonio Martone.

È stata l’occasione per conoscere i festeggiamenti antichissimi di San Michele e il culto legato al santo guerriero. Un folto e attento pubblico ha potuto assistere ad un interessante convegno sul culto micaelico che da sempre è abbastanza radicato nel nostro territorio sannita. L’artefice e coordinatore dell’incontro è stato l’avvocato Luciano D’amico, cultore di storia locale e socio fondatore dell’Istituto Storico Sannio Telesino. Impeccabile la conduzione del convegno affidata a Gianna De Lucia, responsabile della comunicazione dell’Istituto.

È stato presentato il anteprima anche il libro “Il culto micaelico in rupe nel Sannio Telesino” di Michele Selvaggio ed Emilio Bove, che si avvale della partecipazione di importanti studiosi e che sarà presentato a breve presso l’Abbazia di San Salvatore Telesino, Fioridizucca Edizioni.

Un particolare ringraziamento va rivolto al Comune Di Frasso Telesino ed al suo cortese Sindaco per aver ospitato il convegno.

Sabato 7 maggio a Frasso, dopo due anni di assenza per l’emergenza pandemica, sarà rinnovato il tradizionale Majo di San Michele con l’accensione di falò nei quartieri del paese: un rito che risalirebbe all’epoca della dominazione longobarda e che viene annoverato tra i cosiddetti riti pagani primaverili di fecondazione e rigenerazione della natura.


Alcune immagini del convegno di Frasso Telesino: