Con una partecipata cerimonia di presentazione, il 2 giugno 2021, nel Palazzo del Genio di Cerreto Sannita (Bn) sede dell’Istituto Storico del Sannio Telesino, è stato presentato il secondo Quaderno di Cultura dell’Istituto. Simbolismi Esoterici e Religiosi nella Cerreto Sannita di Michele Ungaro. Si tratta di un lavoro corale a firma di Michele Selvaggio, Presidente dell’Istituto; Rodolfo Cangiano, cultore di simbolismi e storia locale; Adam F. Biondi, curatore dell’antologia per il bicentenario della nascita di Michele Ungaro e presidente della Società Operaia di Cerreto Sannita che ha co-editato il libro e Andrea Ferrigni, cultore di storia del territorio.
La prefazione è stata a cura del Prof. Francesco Bruno, noto criminologo e simbolista, che riconosce agli Autori. “…Siamo perciò estremamente felici di aver concorso, seppur brevemente, alla sua introduzione e di aver avuto l’occasione di lumeggiare -oltre che di approfondire- sia la splendida figura di Ungaro, patriota, uomo politico e Massone, sia l’area che a quest’ultimo ha offerto i natali, ricca di storia e simboli che meritavano l’attenzione che gli autori gli hanno lodevolmente prestato nella stesura di questa pregevole Opera…”. La Post-fazione, invece, è stata a cura della Dott.sa Maria Scocca dell’Unimol, che ha fornito un pregevole ed originale saggio sulla natura dei simboli. Come tutti i trattati di divulgazione storica, la prima raccolta di studi su Ungaro aveva creato nuovi spunti di ricerca e di riflessione; una sfida intellettuale raccolta, focalizzando su alcuni argomenti, che a giudizio degli Autori, presentavano ulteriore possibilità di ricerca, ma, soprattutto, essendo di controversa lettura, meritavano un doveroso approfondimento.

Il libro affronta, nella prima parte, la biografia completa di Michele Ungaro, limpida figura di uomo e di patriota nonché letterato, poeta, egittologo, massone, cavaliere del Santo Sepolcro, magistrato, deputato, sindaco, e bon-vivant che divenne primo presidente della neonata Provincia di Benevento e ripetutamente deputato dell’area matesina-telesina al momento dell’unità d’Italia. Questa dettagliata biografia, successiva alla precedente antologia, diventa nei capitoli successivi lo spunto per una attenta e curiosa analisi di molti simbolismi disseminati nei numerosi percorsi di vita di questo straordinario personaggio ottocentesco. Dalla disamina degli affreschi che adornano l’abitazione, attribuiti al Celebrano, alla sua scrivania di sindaco, preziosa testimonianza simbolica ed ebanistica, alla sua cappella funebre anch’essa disseminata di rappresentazioni, gli Autori forniscono una dettagliata interpretazione dei significati simbolici ed allegorici che rimangono a testimonianza di una volontà di trasmettere valori a futura memoria. L’interpretazione di alcuni di questi è stata affidata a contributi esterni quale quello di Alfredo Bruno, ermeneuta, autore di un saggio, che è anche introduttivo al testo, sul significato degli Archetipi, a Luciano Greco, che ha illustrato i significati simbolici della chiave partendo da un affresco del salone della casa del deputato. Antonietta Scocca, cultrice di simbolismi religiosi, ha curato un saggio sul significato del triangolo, mentre Santino Maria Suero ha prodotto un contributo allo studio simbolico dell’oca. 
Questo modo di interpretare la Storia Locale è, negli intenti degli Autori, una innovativa visione del racconto storiografico. Riprendere dall’oblio storico un personaggio di così elevata levatura, non solo lo riporta nel giusto alvo del ricordo, ma dà ragione a quella corrente storiografica che non illustra la vita degli eroi e dei miti di un’area geografica, ma ragiona e studia la quotidianità e la rappresentanza di popolazioni altrimenti ai margini della ‘Grande Storia’. È l’intera storia di questa propaggine del Matese ad essere ricca di luoghi sacri, esoterici e posseduta da un genius loci mantenutosi inalterato nel tempo. Questo è stato anche l’argomento dell’intervento dell’architetto Lorenzo Morone che ha introdotto i lavori.
È seguito l’intervento del dott. Emilio Bove, socio fondatore dell’Istituto Storico, che ha sintetizzato il percorso politico di Michele Ungaro in relazione agli altri protagonisti del Risorgimento sannita e Telesino, come il brigante Cosimo Giordano e il Cavaliere Achille Jacobelli. Nel suo intervento, che ha destato molta attenzione, ha poi illustrato anche le attività svolte e quelle in cantiere del sodalizio, come un suo prossimo saggio sulla politica locale di fine ottocento e il lavoro sulle grotte micaeliche che vedrà, anche in questo caso, più contributi di studiosi di storia locale. L’ultimo intervento, che ha chiuso la giornata di studio, è stato di uno dei co-autori, il dr Andrea Ferrigno che con attenta analisi ha delineato i luoghi ed i simbolismi descritti nel testo. La manifestazione è stata moderata dal dott. Antonello Santagata, co-fondatore dell’Istituto Storico del Sannio Telesino e padrone di casa quale fondatore della Biblioteca del Sannio sita nello stesso stabile.