Descrizione
Il volume ā che si avvale dellāintroduzione del dott. Umberto Sturchio, pronipote dellāon. Salvatore Pacelli, deputato del Regno, e custode dellāarchivio storico dellāillustre politico sansalvatorese ā eĢ un interessante viaggio tra le vicende risorgimentali attraverso i profili biografici dei principali protagonisti dellāepoca e narra degli incastri a cui la storia ci ha abituati e di come le vicende locali si insinuano allāinterno di peripezie ben piuĢĀ eroiche, importanti e talvolta drammatiche.
EĢ il racconto di un passato non troppo lontano, di intrecci pericolosi e speranze di rinascita, di personaggi importanti che segnarono il destino del territorio sannita: lāimprenditore Achille Jacobelli, detto il Cavaliere, uomo dāaffari visionario e sognatore, mecenate e faccendiere; dellāonorevole Michele Ungaro, originario di Cerreto Sannita, primo Presidente della Provincia di Benevento, politico irrequieto e scaltro dal piglio risoluto e dal comportamento temerario; di don Salvatore Pacelli, irascibile e intollerante nella vita pubblica, remissivo e conciliante in quella privata; di mons. Luigi Sodo, vescovo della cattedra di Cerreto che incise profondamente sulle scelte politiche del tempo; del brigante Cosimo Giordano e della sua banda che si rese protagonista di numerosi atti di criminalitaĢ operando prevalentemente per il proprio tornaconto, talora in sintonia con il potere politico nostalgico dellāantica dinastia borbonica.
Nel libro vengono approfondite alcune vicende importanti per il Sannio ed in particolare per il territorio telesino come la nascita della provincia di Benevento, gli scontri tra i vari personaggi politici dellāepoca, lāorigine controversa delle Terme, le scorribande del brigante Cosimo Giordano, lāarrivo della strada ferrata e la vicenda dei mulini di Telese, la programmazione delle infrastrutture nella nuova provincia sannita realizzatasi a seguito dellāUnitaĢ dāItalia.
Nellāultima parte del volume vengono analizzati i confronti elettorali nel collegio di Caiazzo, a cui il territorio telesino apparteneva, dal 1860 fino alla sua soppressione avvenuta nel 1882.