I matematici del Regno: i tre fratelli (geni) nati a Faicchio che hanno lasciato il segno nella storia della Matematica, Fisica ed Astronomia… e quella curiosità sul tesoro ritrovato.

Proviamo ad immaginare di vivere nei primi anni del 1700 e aver come compaesani tre uomini, tutti e tre cattedratici nel Regno delle Sicilie, Professori di Matematica, Filosofia ed Astronomia. Parto da qui per descrivere l’emozione: c’è una stradina, tra le più belle di Faicchio, che dall’orologio ai semafori reca al crocevia e voltando a destra, verso San Giovanni, passa dinanzi ad un portone maestoso di indescrivibile bellezza. Questa stradina è stata dedicata ai tre Fratelli De(Di) Martino nati a Faicchio: Angelo, Nicolò (Nicolao) e Pietro, figli di Cesare De Martino e Agata Ferrari, nipoti di Giuseppe De Martino, Arciprete dell’Assunta in Terra di Faicchio. Sul “Di” o “De” lasciamo un sospeso in quanto in molti li citano con “De”, ad esempio il Mazzarella ma anche altri, ma loro a volte si firmano con “Di”, quindi per par condicio li citerò a volte “Di” a volte “De” anche se per me è “De”;una cosa è certa non hanno nulla a che fare con il Duca Gabriele De Martino.
Per capire di cosa trattiamo diciamolo subito, subito, senza fronzoli: Nicolò De Martino fu il Professore personale del Re Ferdinando IV (Professor Ferdinando IV Sicil Regis Praeceptor), affiancò il Re Carlo III in questioni di Stato complesse, tanto che fu inviato anche per 4 anni a Madrid. Troppe le sue opere e quelle dei suoi fratelli, per poterle citare tutte, moltissime in latino.
Nicolò nacque a Faicchio nel 1701 e nel 1707 fu condotto a Napoli per gli studi dove già viveva il fratello più grande Angelo. Fin dalla tenera età parlava e scriveva perfettamente in latino e greco e nel 1717 vestì l’abito clericale. Non è una favola ma dimostrabile che il grande Voltaire si incontrò in Francia con Nicolò e lo annoverò, insieme a Caravelli e Genovesi, uomo glorioso del Regno.
Dopo diversi anni sono riuscito a mettere insieme finalmente abbastanza opere dei tre fratelli, non ultimo un libro del 2008 dal titolo «La corrispondenza epistolare tra Niccolò De Martino e Girolamo Settimo»; lettere, inedite, scambiate tra N. De Martino, il rappresentante più illustre e padre dei newtoniani napoletani, e G. Settimo, apprezzato cultore delle matematiche, che concernono questioni storicamente rilevanti di calcolo differenziale e integrale e di algebra.
Ho rinvenuto anche una pubblicazione del 1780 da parte del nipote Ing. Giuseppe Di Martino, il quale pubblica uno studio inedito dello zio dal titolo “Nuovi elementi della teoria delle mine” ed in prefazione ci racconta tanto sulla famiglia e sui suoi avi ed eredi dei Di Martino (lui si firma con “Di”). Ci dice ad esempio che i genitori dei tre matematici “amendue trall’abbondevole fortuna dalla quale benignamente erano stati ricevuti”, quindi quasi a confermare quella che sembrava una leggenda circa il tesoro “normanno? ” ritrovato dal padre, dopo il triste terremoto del 1688, nelle campagne di Marafi nei pressi del Castellone.
Segnalo a tal proposito di leggere il bel romanzo “Thesaurus” scritto pochi anni orsono dalla Signora D’Andrea dedicato anche a questi Illustri.
Veniamo a noi: in un post non si può trattare di codesti personaggi ma semplicemente sintetizzarli e con gran fatica. Tra i libri cito solo: Elementi di Statica e le sezioni Coniche, Algebrae Geometria promota Elementa, scritta per uso di Faustina Pignatelli, Principessa di Colobrano sua alunna in matematica e filosofia (riporto nelle foto alcune copertine dei libri).
Pensate che nel mentre Nicolò, per volere di Carlo III, dovette recarsi in Spagna a “disbrigar questioni di Stato” il fratello Angelo De Martino prese la sua cattedra di matematica, mentre l’altro fratello Pietro più giovane fu mandato a Bologna ad occuparsi di questioni Astronomiche.
Nicolò De Martino (dimenticavo!!!) fu anche precettore del grande Antonio Genovesi. Abbiamo ben otto opere dei fratelli Di Martino, consultabili nel nostro piccolo Museo, ma di una in particolare vado particolarmente fiero ed è quella, in stampa originale, acquistata a Pistoia a firma di A. Mazzarella di Cerreto che scrisse, orgoglioso, una piccola biografia sui “compaesani” fratelli De Martino (la foto di De Martino è stata presa da questo libricino).
Qualche altra curiosità?
Una dietro l’altra: per Pietro De Martino fu creata la cattedra “Astronomia e Nautica” e poi fu nominato Professore della reale accademia di Marina insieme a Vito Caravelli, che poi era collega dell’altro faicchiano Vincenzo Porto di cui parleremo in altro post.
In un libro a firma di Federico Amodeo dal titolo “Vita Matematica Napoletana” si attribuisce a Nicolò De Martino la formula per estrarre da un binomio la radice cubica. I fratelli De Martino avevano anche due sorelle di cui una, Cecilia, sposò il Notare Marzio De Nigris: da loro nacque il celebre letterato e Primicerio Albenzio De Nigris in Cerreto Sannita, che si formò negli studi a Napoli sotto la guida degli zii, in particolare di Pietro per poi tornare ad insegnare a Cerreto. Tante altre curiosità e grandezze da scrivere su questi “Matematici del Regno” che per ovi motivi non possono essere trattate in questo post per questioni di spazio. Ovvio dirvi che passeggiando di tanto in tanto (non di questi tempi) per via De Martino, quando passo davanti a quel maestoso portone e penso che da li uscivano ed entravano i Professori del Re, gli amici di Voltaire, gli insegnanti del Genovesi e titolari di cattedra di matematica ed astronomia nel Regno, allora mi rendo conto quanta sia stata grande questa piccola terra in cui viviamo… quasi, quasi da fare un film sulla vita dei Fratelli De Martino o per qualche brillante studente dedicarci una tesi di laurea.



William Mattei

Laurea in Economia. Promotore culturale, Dirigente d’impresa a Milano nel settore delle borse valori e mercati finanziari. Ha scritto diversi articoli sulla stampa finanziaria nazionale, tra cui il Sole 24 Ore ed Investire. Vincitore del premio Prosa IX Premio letterario dell’Associazione Storica del Medio Volturno. Titolare delle strutture ricettive “Magie del Sannio” ha dato vita anche al “Piccolo Museo privato di Faicchio Magie del Sannio”.