
Dinanzi a Lui occorre andare avanti con cautela, senza fretta e cercare, cercare…, approfondire ed approfondire.
Sono poche le fonti ma un grande tesoro è nascosto, speriamo non perduto per sempre!
Mi riferisco ai 16 volumi che il nostro concittadino Vincenzo Porto scrisse, dal titolo «Trattato della Navigazione» terminato nel 1796 (occorre recarsi più spesso a Napoli per approfondire l’argomento).
Cosa sappiamo per certo: Vincenzo Porto insieme al suo Prof. Vito Caravelli, famosissimo Prof. di Matematica, fu autore del primo Trattato sul calcolo differenziale ed Integrale nel Regno delle due Sicilie.
A quei tempi occuparsi di calcolo integrale e differenziale è come occuparsi oggi di Intelligenza artificiale (riporto qualche foto del trattato, premettendo che tutto il volume è in nostro possesso ma in versione di copia fotostatica).
Qualche notizia forse poco diffusa siamo riuscita a metterla insieme.
Vincenzo Porto fece parte di quella nutrita schiera di intellettuali che furono artefici dei moti rivoluzionari del 1799 con la Repubblica Napoletana (giacobina) contro i Borbone.
Ecco allora qualche notizia abbastanza inedita che siamo riusciti a recuperare dalla stampa francese del tempo, filo repubblicana, filo-napoleonica ed anti-borbonica.
Riporto testualmente citando in calce la fonte:
Vincenzo Porto fu membro del governo provvisorio e del Comitato delle Finanze, si dimise ai primi di Aprile (rivoluzione iniziò a gennaio del 1799) per protesta contro le pretese finanziarie del generale Macdonald.
Fu professore di Astronomia all’Università, poi di matematica nel collegio delle guardie marine e nel 1793 pubblicò gli “Elementi di Fisica”.
Per comprendere meglio di chi parliamo, essendo stato anche membro del governo provvisorio, cito alcuni suoi amici repubblicani con cui intratteneva assidui contatti: Vincenzo Cuoco, Nicola Fergola, Mario Pagano, Francesco Caracciolo, Domenico Cirillo, ecc..
Quando tornarono al governo i Borbone, Vincenzo Porto si salvò rispetto ai 122 esponenti che furono invece giustiziati; tra questi troviamo l’impiccagione anche di Ercole D’Agnese, nato a Piedimonte d’Alife che ricoprì la carica di Presidente della Repubblica Partenopea.
Ricordo, come scritto in altro post, che anche Domenico Antonio Palmieri di Faicchio, fece parte indiretta del movimento repubblicano napoletano ma riusci a rifugiarsi nel convento degli Alcantarini a Faicchio , dandosi per “scimunito” al fine di sottrarsi probabilmente anche al patibolo.
Vincenzo Porto, invece al ritorno dei Borbone finì in carcere ad Ischia ed ebbe la libertà solo nel maggio del 1801. Ritornò a Faicchio ma, molto malato, morì tre mesi dopo, il 17 agosto 1801.
Entro nel merito dei moti rivoluzionari del 1799 a Napoli (durati da gennaio a giugno) solo per ricordare che questo movimento fu partorito dai più grandi intellettuali del tempo i quali, in gran parte, furono condannati ed esiliati quando fu restaurato il “governo” da parte di Ferdinando IV di Borbone e consorte regina Carolina.
Non mi posso dilungare a lungo ovviamente per questioni di spazio nel post, accenno solo che Vincenzo Porto fu Professore di illustri nobili del tempo (Filangieri, Laurenzana, Gaetani,ecc.).
Fu direttore degli studi del Real Collegio di Marina allora in Portici. Nel 1785 fu “spedito” nel mediterraneo per Istruttore di Vascello della Real Marina, il vascello approdò a Cartagena dove il Porto si trattenne per ben due anni in quanto incaricato dal Real Governo di Madrid alla ristrutturazione e riorganizzazione del porto.
Chiudo con un aneddoto simpatico riportato in un libro di Nello Ronga sui Moti rivoluzionari del 1799. Eccolo:
il Cav. De Sève disfidò il matematico Vincenzo Porto a scrivere il numero cento con quattro uova. Il matematico era sul punto d’imboccare i primi maccheroni; lo guardò e rispose “Cavaliere per ora mangiamo i maccheroni”.
Vincenzo Porto nacque a Faicchio (Casali) il 12 settembre del 1747 da Antonio Porto e Angiola Ferraza che era di San Potito Sannitico. Molto ancora c’è da ricercare e conoscere circa la vita e le opere di questo Illustre, natìo di Faicchio.
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Fonti:
Federico Amodeo – Vita Matematica Napoletana
Mélanges de l’École française de Rome. Italie et Méditerranée – Anna Maria Rao
Nello Ronga – La Repubblica Napoletana del 1799.