Il 15 agosto 2022, in Pietraroia, paese montano in provincia di Benevento, il parroco, a termine della messa ha accennato all’intenzione di acquistare il così detto manto giornaliero cioè il mantello di tutti i giorni, ordinario, per la statua della Madonna Assunta. All’uscita dalla chiesa, alcuni hanno approvato l’iniziativa e qualche altro ha aggiunto che avrebbe voluto “saperne qualcosa in più sulla  devozione in Pietraroja”. Altri, tempo dopo, m’ha inoltrato, mediante iPhone, richiesta di fornire “informazioni riguardanti la documentazione sul manto dell’Assunta e relative al culto fin da tempi remoti”. Al riguardo, perciò, e alla luce di memorie edite, inedite – e, aggiungo, da me  tradotte in corsivo, se in latino – di qualche singolare illustrazione e di delucidazioni orali, le quali pure esprimono ossequio religioso, ho portato a termine la ricerca e svolto il tema, nei limiti del possibile.1Per l’autore della foto –rielaborata da R. Di Lello, a  capo di titolo– cfr. nota 17. L’ iPhone, ritrasmessomi in data 18.9.2022, è di A.L.B.
Quale premessa m’è sembrato opportuno ricordare che l’Assunzione è, per la fede cattolica, l’ascesa di Maria Vergine in anima e corpo al Cielo. Già nell’anno 377, sant’Epifanio ne accennò, in seguito i riferimenti risultarono più frequenti ed espliciti, poi i fedeli hanno chiesto alla Santa Sede la dogmatica definizione di detta verità, finché, il 1 novembre 1950, papa Pio XII l’ha proclamata dogma. La festa dell’Assunzione o dell’Assunta è, forse, la più antica di quelle in onore della Madre Celeste; infatti si manifestò prima del V secolo e, diffusasi con rapidità, è ancora oggi, nel 15 di agosto, una delle ricorrenze che più colpiscono il sentimento popolare.2AA. VV., Grande Dizionario Enciclopedico, UTET, II, 1967, pp. 355-357. Nella diocesi di Telese-Cerreto, costituita da 15 paesi, se ne enumerano sette con chiesa dell’Assunta e, di esse, sei parrocchiali;3Cfr. Renato Pescitelli, Chiesa Telesina,  Benevento, Auxiliatrix, 1977, passim. per giunta, in qualche zona, come in Guardia Sanframondi, l’iperdulia per la “Mamma Santa” è di origine leggendaria, motivate finalità ed espressioni uniche.4Cfr. Silvio Falato, La festa dell’Assunta a Guardia Sanframondi, pp. 199-208, contributo in Luigi R. Cielo, Iuvat castris montem qui dicitur Matese et magnum vestire Taburnum: Guardia, Torrecuso, Via Francigena, Napoli, Bagnoli Editore, 2020. 

Ciò premesso, dirò quanto segue. A metà del XII secolo, nel Medioevo, Pietraroia, borgo  montano –dal toponimo, forse, Percia Regia – stava con la chiesa dedicata a San Paolo alle falde di Civita, nell’attuale località Castello – e difesa, forse, da un fortilizio con cinta e palizzata. Se non che, distrutta, “è tradizione”, da incendio di orde nemiche, venne rifondata, “all’apice roccioso di un monte” – col verosimile toponimo Petra Rogia-Preta Rogia,– e con la chiesa, in Terra Vecchia, più a monte,  dove rimarrà per cinque secoli5Cfr. Liberatore Manzella (1631-1707) pp. 104-106 e pass., in Domenico Varrone, a c.d., Memorie, Archivio Parrocchia Pietraroja, ms., XIX sec., pp.I, 99-109, 114.  Per i toponimi, cfr., nell’ordine, Luigi Romolo Cielo, Opuscula, San Salvatore Telesino, ASVT, 2022, pp. 34, 56, 60; Errico Cuozzo –Jean-Marie Martin, Le pergamene di Santa Cristina di Sepino (1143-1403), Ecol Francaise De Rome, 1998, pp. 135-136.  R. Di Lello, Pietraro?a. Le vicende di un toponimo, in “La voce del Titerno”, Cerreto Sannita, Comunità Montana Del Titerno, II, 10 (2006) pp. 12-13. e avrà, fino ad allora ed oltre, toponimi trascritti, via via, in più varianti.

“Sull’antica campana di Pietraroja”

Nel tratto di Medioevo, in quel mezzo millennio, non mancano prove di venerazione per la Madonna; lo dimostra “una campana” dedicata “con la seguente iscrizione cioè : “Assunta è Maria in Cielo, godono gli Angeli che mentre lodano, benedicono il Signore; e in ultimo  per indicarsi l’epoca della fusione eranvi questi numeri IB52 che interpretati furono […] 1254” dal greco e dall’arabo,6Cfr. foto, da D. Varrone, a c.d., cit., p. 126. ma che, nell’integro testo latino, sembrano indicare l’anno 1352; lo strumento sacro, comunque, contribuiva coi rintocchi a mantenere vivo il pensiero per la Vergine e per l’edificio sacro intitolatole. 

Nel corso dell’Evo Moderno, sempre in quei cinque secoli, emergono l’onore per l’Assunta e l’interesse per il tempio con il di Lei appellativo e circondato da vicine abitazioni: documenti d’allora danno notizia in merito a caratteristiche architettoniche ed operazioni di “ampliamento e restauro”, al diritto “dei presbiteri della detta chiesa di S. Maria Assunta” nella elezione dell’arciprete, alla conferma delle rendite di cappelle rurali “alla Chiesa Arcipretale di S. Maria dell’Assunta”, a 273 proprietà, a come si presentava “La chiesa Matrice” intorno a 1684,7D. Varrone, a c.d., pass. nonché alla nomina del “Parroco  della Chiesa di S. Maria Assunta, il qual titolo surrogò di poi quello primitivo di S. Paolo dato alla Chiesa Curata” e ad un quadro “raffigurante l’Assunzione della Vergine […] costruito a forma di cuore” e posto al disopra d’una “statua della Madonna col Bambino in braccio”, a capo dell’altar maggiore.8Angelo Michele Iannacchino, Telesia sua diocesi e pastori, Benevento, d’Alessandro, 1900, p. 193 e R. Pescitelli,  cit., pp. 171-174. 

Chiesa dell’Assunta, planimetria preterremoto, con campanile, altari e sagrestia. Ipotesi di Nicola Bello, 09/11/ 2022.

  

S’era prossimi all’ultima decade del mezzo millennio cui s’è fatto cenno, allorché un terribile evento funestò Pietraroia.L’arciprete Liberatore Manzella avendo vissuto  momenti e conseguenze dell’ episodio ne scrisse in prosa e in versi, in italiano e in latino e tra l’altro narrò: “il terremoto, che fu a’5 di giugno 1688 ad hore 21 tanto forte, et terribile che buttò per terra tutta la Terra affatto,[…]in tempo ch’essendosi cantate le Vespere si cantava la Compieta parata[…] cascò quella sì bella et magnifica Chiesa […] cascò il Campanile quattro campane¸ due grosse , et due un poco più piccole, cascò parimente l’orologio”; narrò pure che il tempio “era a tutti gioia, / Et istupore a gente peregrina” né mancò di invocare   la deipara vergine Assunta”.9L. Manzella, cit., pp. 99-109, 114. Cfr. pure R. Di Lello, E la montagna di Pietraroia tremò, in “Rivista Storica del Sannio”, Napoli, Arte Tipografica, I, 2009, pp. 59-84.                                        

Dopo il movimento tellurico, Pietraroja venne riedificata a valle, dove stava nella prima metà del Medioevo –e dove sta– e, a datare dalla prima metà degli anni Novanta 1691 o ’95 ed anche col riutilizzo di elementi architettonici della casa di Dio distrutta dal sisma,10Tanto risulta dalle date sull’architrave del portale, su una delle tre finestre del prospetto, sulla base degli stipiti di una delle due porte laterali e sulla penultima pietra del terzo gradino della scala che dà agli ingressi.  la chiesa di San Paolo fu restaurata, ampliata, funse da parrocchiale11Cfr. L. Manzella, pass ; D. Varrone, pass; R. Pescitelli, pp. 176-178. e, dedicata alla Deipara Vergine Assunta in Cielo”, v’ebbero luogo manifestazioni di riverenza in onore della Santa Madre.

Pietraroja, Chiesa all’assunta, dedica dopo terremoto (foto R. Di Lello)

Nella prima decade del ‘700, l’ edificio sacro era ormai della “Vergine, in Cielo Assunta” e il 17 maggio 1732, tutto il clero e il popolo elessero San Nicola, vescovo di Mira, Patrono Principale e Protettore Principale di Pietraroja.12Doc.ti in D. Varrone, p. 98 e relazione in Domenico Falcigno, Cronistoria delle campane e delle cappelle in Pietraroja, ivi, Comitato Civico e Pro Loco, 2010, p. 4. Tanto spiega il perché vi hanno trovato posto, in relative nicchie, la statua della Madonna, in alto, sulla parete centrale del coro, e quella di San Nicola, a capo d’altare, sulla parete di fondo, nella navata a latere evangeli.

Nel XIX secolo, tra le dimostrazioni di omaggio s’ebbero, così come nel ‘700 e per Santi e Madonne, “il fuoco” –pirotecnico– “nelle feste”, nonché “zambognari e tamborrieri per suonare nelle processioni”.13Registro rendite ed esiti, Anni 1782-1807, ms., pp. 91-94, in R. Di Lello, Ebrei in diocesi di Telese (Nota preliminare), “Annuario di storia cultura e varia umanità”, Associazione Storica Valle Telesina, 2016, pp. 87-94.  

Maria Assunta in Cielo”, rilievo sulla vecchia campana  (Foto R Di Lello)

La campana medievale della quale s’è detto, lesionata nel 1827 venne rifusa l’anno dopo da Pietro Antonio Puliella da Sassinoro e “per memoria dell’antichità, fu premessa l’antica iscrizione alla nuova”.14D. Varrone, p. 126.   Rifusa ancora dopo circa un quarantennio, vi si legge in alto, in tre righi circolari e in maiuscolo la “seguente iscrizione = Assunta è Maria in cielo godono gli angeli ecco la croce del Signore **Fusa nell’anno del Signore, IBSO che è 1254. Rifusa nell’anno del Signore 1828 fuggite parti avverse * e ancora una volta nel 1867. Dagli artefici Filippo e Gennaro Rossi della terra di Saviano*”; più in basso, al di sotto d’un fregio a punte, sta la raffigurazione a rilievo della Madre Celeste. Era la campana maggiore in uso ancora nel 1979.15R. Di Lello, sopralluogo e appunto ms., 30 luglio 1979.
Per il ‘900, s’è scritto di altre numerose prove d’ossequioin generale, tra l’altro, si celebrarono “diverse feste religiose” e tra esse quella del 15 agosto; non mancarono per il tempio e per la Vergine, “diversi interventi finanziati sia da enti pubblici che da singoli cittadini” che, spronati, incoraggiati e invogliati “a porgere offerte, a far eseguire lavori a proprie spese, ad aumentare l’obolo domenicale”, corrisposero “in modo congruo e secondo le proprie sostanze”.16Cfr. Relazione del commissario prefettizio, 1937 e La chiesa madre “Santa Maria Assunta in Cielo”di Pietraroja, rispettivamente a c.d. Domenico Falcigno,”storie di tutti i giorni, vecchi discorsi”, Pietraroja, Pro Loco-Comune, 2006, pp. 14-18 e 2008, pp. 22-29. È  stato rimarcato pure che  “Il culto della Madonna era un tema particolarmente caro” a don Lorenzo De Carlo, parroco dal 1916 al 1962, tant’è vero che, oltretutto, nel caso specifico, si interessò al restauro della “Chiesa” che definiva “monumento di fede”, vi si fece fotografare, sull’ingresso, con giovani civili e sacerdoti, davanti l’effige in vestito da festa, la fotografò, compose e musicò l’inno “dedicato a Maria Santissima Assunta in Cielo” e, così come in altre occasioni da dopo la guerra, durante la festa rese possibile, per mezzo di un suo proiettore, la visione di film in Piazza della Libertà.17Per testo e foto, cfr. D. FalcignoDon Lorenzo De Carlo, un parroco di montagna, Pietraroja, Comune – Pro Loco, 2008, pp. 6, 18, 20, 49, 61- 62. Per quanto attiene alla “festa del 15 luglio”, in non pochi mi hanno riferito che, giorni prima, la statua veniva trasferita dalla nicchia a lato dell’altare; in quella data, “vi erano messa cantata, processione con banda di musicanti, spari di fuoco e ritorno;  di sera, con il contributo dei cittadini e dei mastri di festa, la gente assisteva al film, in Piazza della Libertà dove ognuno portava la propria sedia; dagli Anni ottanta, il film è stato sostituito da cantanti venuti da fuori, in Piazza Vittoria.

Ordinazione del “Manto da processione”, 1978, Pietraroia  (Foto R. Di Lello).

Nel dettaglio, a mo’ d’esempio, va ricordato che il manto giornaliero, in panno azzurro e con fasce, ricami e scritti dorati, venne  cucito “Ad iniziativa del comitato” dei devoti, nel “1930”, e donato alla “Assunta in Cielo”, come vi si legge, in maiuscolo, nei due angoli inferiori. Nel giugno del 1978, la signora Concetta Manzelli di Pietraroia, si recò, con la sarta Caterina Cusanelli, all’azienda Silvestri in Napoli, vi commissionò per conto proprio e di fedeli locali ed emigrati e il 10 settembre ricevette il “Manto in  oro, dorato fino al disegno visto, arricchito giù con boccioli e qualche altra rosa, in giro merletto dorato. Tutto per L. 1.100.000.un milione e cento”;18Documento rinvenuto, nel dicembre 2022, da Paola Di Lello, in casa Manzelli.  inoltre, il simulacro, portato altrove, fu rimesso a nuovo.19Martina Di Rubbo, tel. 24.9.2022, ore 16.30.   Alquanto dopo, la signora Marianna Torrillo, di Pietraroia, assai devota ed emigrata con la famiglia negli Stati Uniti, in uno dei ritorni in paese acquistò la stoffa con cui la sarta Caterina confezionò il così detto vestito giornaliero,20Ref. Nicola Bello, 17.9.2022, ore 12.27. di tutti i giorni, ordinario. 

Madonna con “veste e manto da processione”. Pietraroia, Chiesa  dell’Assunta (Foto Anna Luisa Bello)

Da notare è che l’atteggiamento della statua è simile a quello del rilievo sulla campana e che sul così detto manto per la processione, ovvero per la ricorrenza festiva, ancora si legge tra ricami dorati e in maiuscolo, nei due angoli inferiori: “Maria SS.” e “Assunta in Cielo”. E nel millennio in corso? Nel 2010, l’interessamento del comitato Civico Pietrarojese pro Campana e di altri Comitati Festa, nonché il contributo di fedeli emigrati e locali, hanno sostituito, con la nuova “Campana della Madonna”,  la vecchia e irrecuperabile a causa di lesioni21D. Falcigno, 2010, pp. 4-7 e 14-19. e pertanto sistemata, da tempo e bene in vista, sul pavimento nella cappella della Madonna di Pompei, nella navata laterale.
Dieci giorni prima della festa del 15 agosto 2022, l’effige della Madre Celeste, rimossa dalla nicchia e vestita con il così detto “Abito per la processione”, ovvero della festa, è stata  collocata a latere epistulae dell’altar maggiore e, sul medesimo lato, davanti la scala d’accesso al presbiterio, sono stati esposti il mantello vecchio, ormai in disuso e, alla base, uno scatolo con la scritta a stampa: ”Offerte Manto Giornaliero per Maria SS. Assunta in Cielo”. Dal 6 al 14 agosto, come al solito, recitati il Rosario e la Novena è stata detta la messa; il giorno 15, dopo la “messa cantata” la processione ha percorso strade e piazze dell’abitato tra suoni di banda e canti di fedeli, ha fatto sosta a Castello per i fuochi d’artificio ed è ritornata in chiesa; a sera non v’è stato alcun intrattenimento popolare in piazza, forse per evitare contagi a causa della pandemia in corso.

“Manto giornaliero” del 1930 e  scatola per offerte. Pietraroia, Chiesa dell’Assunta (Foto R. Di Lello)

Giorni dopo la domenica successiva, la statua, al contrario del solito per lavori da eseguire nella Casa di Dio,22Ref. A.L. Bello. risultava non ancora collocata dentro la nicchia e in attesa del nuovo manto ordinario.  

Per concludere e riandando all’inizio, quanto fin qui ho scritto evidenzia che: un comune mantello di statua, ancorché di panno,  può essere argomento di storia e indurre a parlarne; è “qualcosa di più”, relativa “al culto” della Madonna “fin da tempi remoti”, in Pietraroia; è l’augurio di buon esito per l’acquisto del “Manto Giornaliero” per l’Assunta.

Appendice (Tel. 08/3/2023) Tra il 27 febbraio e il 4 marzo u.s., la ditta di arredi sacri, Serpone, di Napoli, ha consegnato il manto commissionatole; domenica, 05/3/2022, durante la messa delle 10.30 e prima della benedizione finale, s’è proceduto, con canto corale, alla vestizione della statua. (da Anna Luisa Bello, tel. ed iPhone, 06/3/2023).

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1- Per l’autore della foto – rielaborata da R. Di Lello, a  capo di titolo – cfr. nota 17. L’ iPhone, ritrasmessomi in data 18.9.2022, è di A.L.B.
2- AA. VV., Grande Dizionario Enciclopedico, UTET, II, 1967, pp. 355-357. 
3- Cfr. Renato Pescitelli, Chiesa Telesina,  Benevento, Auxiliatrix, 1977, passim
4- Cfr. Silvio Falato, La festa dell’Assunta a Guardia Sanframondi, pp. 199-208, contributo in Luigi R. Cielo, Iuvatcastris montem qui dicitur Matese et magnum vestire Taburnum: Guardia, Torrecuso, Via Francigena, Napoli, Bagnoli Editore, 2020. 
5- Cfr. Liberatore Manzella (1631-1707) pp. 104-106 e pass., in Domenico Varrone, a c.d., Memorie, Archivio Parrocchia Pietraroja, ms., XIX sec., pp.I, 99-109, 114.  Per i toponimi, cfr., nell’ordine, Luigi Romolo Cielo, Opuscula, San Salvatore Telesino, ASVT, 2022, pp. 34, 56, 60; Errico Cuozzo –Jean-Marie Martin, Le pergamene di Santa Cristina di Sepino (1143-1403), Ecol Francaise De Rome, 1998, pp. 135-136.  R. Di Lello, Pietraro?a. Le vicende di un toponimo, in “La voce del Titerno”, Cerreto Sannita, Comunità Montana Del Titerno, II, 10 (2006) pp. 12-13. 
6- Cfr. foto, da D. Varrone, a c.d., cit., p. 126.
7- D. Varrone, a c.d., pass.
8–  Angelo Michele Iannacchino, Telesia sua diocesi e pastori, Benevento, d’Alessandro, 1900, p. 193 e R. Pescitelli,  cit., pp. 171-174.  
9- L. Manzella, cit., pp. 99-109, 114. Cfr. pure R. Di Lello, E la montagna di Pietraroia tremò, in “Rivista Storica del Sannio”, Napoli, Arte Tipografica, I, 2009, pp. 59-84.
10- Tanto risulta dalle date sull’architrave del portale, su una delle tre finestre del prospetto, sulla base degli stipiti di una delle due porte laterali e sulla penultima pietra del terzo gradino della scala che dà agli ingressi. 
11- Cfr. L. Manzella, pass ; D. Varrone, pass; R. Pescitelli, pp. 176-178.
12- Doc.ti in D. Varrone, p. 98 e relazione in Domenico Falcigno, Cronistoria delle campane e delle cappelle in Pietraroja, ivi, Comitato Civico e Pro Loco, 2010, p. 4.
13- Registro rendite ed esiti, Anni 1782-1807, ms., pp. 91-94, in R. Di Lello, Ebrei in diocesi di Telese (Nota preliminare), “Annuario di storia cultura e varia umanità”, Associazione Storica Valle Telesina, 2016, pp. 87-94.
14- D. Varrone, p. 126.  
15- R. Di Lello, sopralluogo e appunto ms., 30 luglio 1979.
16- Cfr. Relazione del commissario prefettizio, 1937 e La chiesa madre “Santa Maria Assunta in Cielo”di Pietraroja, rispettivamente a c.d. Domenico Falcigno,”storie di tutti i giorni, vecchi discorsi”, Pietraroja, Pro Loco-Comune, 2006, pp. 14-18 e 2008, pp. 22-29.
17- Per testo e foto, cfr. D. FalcignoDon Lorenzo De Carlo, un parroco di montagna, Pietraroja, Comune – Pro Loco, 2008, pp. 6, 18, 20, 49, 61- 62.
18- Documento rinvenuto, nel dicembre 2022, da Paola Di Lello, in casa Manzelli.
19- Martina Di Rubbo, tel. 24.9.2022, ore 16.30.
20- Ref. Nicola Bello, 17.9.2022, ore 12.27. 
21- D. Falcigno, 2010, pp. 4-7 e 14-19.
22- Ref. A.L. Bello.



Rosario Di Lello

Rosario Di Lello è nato a Napoli il 9 dicembre 1936 ed è residente in Piedimonte Matese. Laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Napoli e successiva specializzazione in Chirurgia generale all’Università di Modena è stato aiuto chirurgo presso l’ospedale civile di Piedimonte Matese e, dal maggio 1990, primario del reparto di Pronto Soccorso. Attualmente è pensionato. Dal 1° giugno 1978 è socio corrispondente dell’Associazione Culturale Italo Ispanica “C. Colombo – Madrid”. Negli anni 1972-73, in collaborazione con altri, ha pubblicato alcuni articoli specialistici su riviste mediche. Cultore di storia e tradizioni locali ha pubblicato studi su vari Annuari e collane dell’Associazione Storica del Medio Volturno (sodalizio del quale oltre che socio è stato in passato anche componente del consiglio direttivo) ed in altre riviste e quotidiani regionali.