I ricordi di tempi lontani affiorano talvolta con frequenza ed insistenti, sebbene non sempre nitidi; quando poi s’inquadrano nell’ambito storico, invogliano, nel rispetto della verità, ad indagare a riguardo. Questo m’è capitato, ad esempio, per Eusapia Paladino, la celebre medium e Francesco Zingaropoli, lo spiritista;1R. Di Lello, Eusapia la medium e lo spiritista Francesco (Nota preliminare fra editi e inediti) “Medicina storia”, Istituto Storico Sannio Telesino-istitutostoricosanniotelesino.it ( 20 agosto 2020). non solo: poiché il tema riguarda Giuseppe Casciaro, altro personaggio, ho operato in modo analogo e per giunta, direi, singolare, per me e, semmai, per qualche non esigente lettore interessato all’argomento.
Nel corso della ricerca, ho appreso, in breve, che Giuseppe, rinomato pittore, nato ad Ortelle in provincia di Lecce, il 9 marzo 1863, studiò a Napoli presso l’Accademia delle Belle Arti dove frequentò corsi di Gioacchino Toma; in seguito frequentò lo studio d’arte di Domenico Morelli e quello di Filippo Palizzi. Di solito paesaggista, produsse con tecnica a pastello o ad olio ed espose in Italia e all’estero. Fu professore onorario all’Accademia di Belle Arti di Napoli, di Urbino e di Bologna. Di lui hanno scritto in non pochi.2Tra gli altri, AA.VV., Società Promotrice Belle Arti, Catalogo del 1887 e del 1888, De Angelis-Bellisario, Napoli; C. Hautman, in I pittori napoletani dell’800 e di altre scuole, Firenze, Spinelli, 1942; A. Caputo, R. Causa, R. Mormone, a c.d., La Galleria dell’Accademia di Belle Arti in Napoli, ivi, Banco di Napoli, 1971; A.M.A. Pavone, Napoli scomparsa nei dipinti di fine Ottocento, Newton-Compton, Roma, 1987; N. ed S. Ammendola, Ottocento-Novecento, due secoli di pittura a Napoli, ivi, Electa, Napoli, 1999; R. Caputo, Giuseppe Casciaro, Napoli, Vincent, 2007.
Si legge anche, inciso, a memoria, che fu “maestro del colore/che/dall’incanto del paesaggio/trasse motivi di georgica bellezza”;3Lapide sul prospetto del Villino Casciaro, in Napoli. ebbene, per quel che più da vicino concerne il tema e, nel dettaglio, attiene alla componente georgica, mi pare non superfluo riferire qualcosa d’inedito. Quando nel 1957, frequentavo in Napoli la facoltà di Medicina e Chirurgia, seppi da miei familiari che “in via Luca Giordano, quartiere Vomero,4Dalla piazza degli Artisti alla via Aniello Falcone. Cfr. pure Direzione Municipale Cultura e Assistenza a c.d., Guida della città di Napoli, Amministrazione Comunale, 1941, I, p. 132. stava l’abitazione di un pittore, di nome Casciaro, il quale, appassionato di fiori ed in particolare di ortensie, dipinse quelle nel giardino della villetta di nonno Carlo Zingaropoli in via Cosimo Fanzago,quartiere Vomero”,5Dalla via Roberto Oderisio alla via Ottavio Caiazzo, già via Giuseppe Ribera, ibid., p. 66. oggi via Sergio Abate. Qualche volta guardai, distrattamente, l’abitazione indicata o mi vennero a mente i due grossi cespugli di ortensie ai lati del cancello d’ingresso al detto giardino.
Soltanto nel gennaio 2022, però, a distanza di decenni, qualcosa d’insolito mi ha indotto, con prepotenza, a saperne di più, ragion per cui, ormai risoluto, mi son recato in via Luca Giordano e ho sostato davanti ad un edificio, al n. 112, delimitato da recinto metallico sopra il quale una tabella segnalava: “Villino Casciaro / ing. Dusmet (attr) / anno 1908-1910 / COMUNE DI NAPOLI MUNICIPALITA’ 5 ROTARY INTERNATIONAL GRUPPO PARTENOPEO”. Pensavo di bussare, di chiedere a chi vi abitasse se il sito fosse museo con quadri del Casciaro e – per scoprirne qualcuno con le ortensie – se fosse stato possibile vederli.
Trascorso qualche minuto, quando ero in procinto di rinunciare a questa alquanto strana idea, ho notato due signore che appena s’erano accomiatate ed una di esse, cercando qualcosa in una borsa, sorrideva osservando un cane che, scodinzolando, abbaiava nello spazio davanti casa. Le ho chiesto scusa, ho declinato le mie generalità e, spiegando i motivi, ho esposto quanto era mia intenzione conoscere. Mi ha guardato incuriosita e, con seria decisione, mi ha detto semplicemente: “Mi segua e vedremo”. Siamo entrati, ha accennato qualcosa ad altre due signore, ha dischiuso la porta di una prima stanza e, indicando con il braccio teso, ha soggiunto: “Guardi. Le ortensie”. Sulla parete di fronte c’era soltanto un quadro; un quadro con dei fiori, le ortensie; non credevo più ai miei occhi, mi son poggiato all’uscio e, mentre guardavo e pensavo, ho udito l’invito ad accomodarmi e, di buon grado, l’ ho accettato e mi son seduto.
Abbiamo scambiato qualche idea sulla cultura e sulla storia, ho appreso che insegnava al Suor Orsola Benincasa e, intanto, mi ha presentato una graziosa giovinetta; quindi la gentile guida mi ha mostrato altri dipinti e il volto di Giuseppe Casciaro in una riproduzione scultoria, dopo di che ha detto che m’avrebbe inviato le immagini del quadro con le ortensie e del volto. Congedandomi l’ho ringraziata del prodigio, mi si passi il termine, e le ho dettato il numero del cellulare di mia moglie. A distanza di qualche giorno, vi ho ricevuto le immagini dalla professoressa, Maria Rosaria Lipardi. Giorni dopo, ho interpellato, sull’argomento, mio cugino Zingaropoli; ha ricordato che i suoi genitori ”parlavano di Giuseppe Casciaro, pittore importante, il quale abitava in una villa in via Luca Giordano; conosceva nonno Carlo, veniva a casa e dipinse, nel giardino, le ortensie ai lati del cancello d’ingresso”.6Ref. tel. Ugo Zingaropoli, Salerno, 06-02-2022, ore 20.
Per concludere, dirò che nel pomeriggio del 2 e del 3 aprile u. s, mi sono stati riferiti altri particolari, interessanti: Giuseppe Casciaro sposò Giovina Di Fabio ed ebbe quattro figli, Carmela, Carolina, Giovanna e Guido; figlia di Guido fu Giovina. Il Casciaro produsse anche pitture differenti con le ortensie; morì a Napoli, il 25 ottobre 1941; circa “la provenienza delle foto” qui riproposte, il volto dell’artista e il quadro appartengono al dott. “Guido De Rosa, erede diretto perché figlio di Giovina Casciaro”.7Ringrazio i coniugi Guido De Rosa e Maria Rosaria Lipardi, in quanto hanno reso attendibile quel che ho ricordato ed ho scritto.
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[1] R. Di Lello, Eusapia la medium e lo spiritista Francesco (Nota preliminare fra editi e inediti) “Medicina storia”, Istituto Storico Sannio Telesino-istitutostoricosanniotelesino.it ( 20 agosto 2020).
[2] Tra gli altri, AA.VV., Società Promotrice Belle Arti, Catalogo del 1887 e del 1888, De Angelis-Bellisario, Napoli; C. Hautman, in I pittori napoletani dell’800 e di altre scuole, Firenze, Spinelli, 1942; A. Caputo, R. Causa, R. Mormone, a c.d., La Galleria dell’Accademia di Belle Arti in Napoli, ivi, Banco di Napoli, 1971; A.M.A. Pavone, Napoli scomparsa nei dipinti di fine Ottocento, Newton-Compton, Roma, 1987; N. ed S. Ammendola, Ottocento-Novecento, due secoli di pittura a Napoli, ivi, Electa, Napoli, 1999; R. Caputo, Giuseppe Casciaro, Napoli, Vincent, 2007.
[3] Lapide sul prospetto del Villino Casciaro, in Napoli.
[4] Dalla piazza degli Artisti alla via Aniello Falcone. Cfr. pure Direzione Municipale Cultura e Assistenza a c.d., Guida della città di Napoli, Amministrazione Comunale, 1941, I, p. 132.
[5] Dalla via Roberto Oderisio alla via Ottavio Caiazzo, già via Giuseppe Ribera, ibid., p. 66.
[6] Ref. tel. Ugo Zingaropoli, Salerno, 06-02-2022, ore 20.
[7] Ringrazio i coniugi Guido De Rosa e Maria Rosaria Lipardi, in quanto hanno reso attendibile quel che ho ricordato ed ho scritto.