
Cosa hanno in comune Circello, Faicchio e Monte Cigno? La Liguria ed un cigno!
Se oggi tanti meridionali invadono la Liguria allo scopo di scoprire le 5 terre, la magnifica zona nata dall’affaccio a mare delle Alpi Apuane, una volta, più di 20 secoli fa, si seguiva la stessa rotta… ma all’inverso: dalla Liguria verso Benevento. Difficile crederci, ma non è una fake news. Ce la racconta addirittura uno dei primi cronisti della storia: un certo Tito Livio che, nato a Padova, approfittando del fatto che Salvini ancora non era nato, “tifava” per Roma. E ne decantava la magnificenza. Un pò come fanno tanti per il proprio paese.
Ci racconta lo storico che ha scritto, per altro, una storia sulle Forche Caudine completamente diversa da quella che ci hanno finora raccontato, che per dominare più agevolmente le popolazioni liguri del territorio apulo-versiliese, i Romani, nel 180 a.C., presero prigionieri circa 50.000 Apuani e li trasferirono, in due gruppi distinti, al sud, nel Sannio Campano. Un gruppo, i Liguri Bebiani, fu trapiantato in territorio di Circello, un altro, i Corneliani, fu smistato altrove. Dove? Non si sa! Proviamo con una nostra ipotesi e vediamo di articolarla.
I “Ligures”, stanziati nelle nostre terre, erano così poveri che l’imperatore Traiano, nel 101 d.C., istituì una fondazione alimentare per sostentare le famiglie con fanciulli bisognosi: ogni città avrebbe ricevuto un fondo da distribuire ai bisognosi. Una sorta di reddito di cittadinanza ante litteram, ma gestito molto meglio. Erano i Romani, che diamine: poche regole, chiare, e fatte rispettare da tutti. Di fronte alla legge, non c’erano né amici né parenti: tutti eguali. Perciò riuscirono a conquistare il mondo! Pensate che tutto il regolamento, con il nome dei beneficiari, fu scritto su una sola lastra di bronzo, di m 1.20 per 1.70! Oggi ci vorrebbe tutto il bronzo del mondo per scrivere il tutto come burocrazia comanda, tali e tante sono le regole ed i beneficiari del reddito.
Questa eccezionale testimonianza dell’efficienza di Roma, detta “Tabula alimentaria”, fu scoperta nel 1838 a Circello ed “INOPINATAMENTE” esportata a Roma presso il Museo Nazionale Romano Terme di Diocleziano. Roma ladrona, è vero, ma con la complicità del derubato. E ciò che Roma ha fatto con la Tavola, Benevento ricambia con Ciro, il cucciolo di dinosauro diventato improvvisamente da abitante dei monti a cittadino! Si esporta altrove la cultura con la scusa della visibilità e della sicurezza. Un delitto imperdonabile che trova giustificazione solo in una classe politica “povera povera” ed attenta sempre a non disturbare i manovratori superiori.
Sembra che la tavola in bronzo fosse usata come coperchio sopra recipienti d’olio. Sarà pure vero. Ma se la gente non viene informata del tesoro sul quale vive, come fa a rispettarlo?
Torniamo alle elargizioni fatte dal governo centrale di Roma che, in fondo, tanto ladrona non era, visto che agli “emigranti” assegnava non solo una somma per gli alimenti, ma anche un lotto di terreno da coltivare. Con questa operazione topografica, chiamata centuriazione, i Liguri Bebiani furono “accasati” a Circello mentre i Liguri Corneliani in una località non conosciuta. Ma questo tipico modo di frazionare il terreno da parte di Roma forse ci offre un indizio. La divisione del territorio, infatti, prevedeva un appezzamento circondato da 4 vie a due a due parallele e perpendicolari tra loro, dette decumani e cardines. I limites, i confini della centuriazione, erano posti a una distanza tra loro di 20 actus, cioè 700 m. Si determinavano così tanti quadrati, chiamati centuriae, con un lato di 20 actus e la superficie di 200 iugeri (500.000 mq, pari a 80 campi di calcio). Ogni centuria, a sua volta, era suddivisa in 10 strisce, sempre con linee parallele ai cardini e ai decumani, alla distanza tra loro di 2 actus (70 m), che davano vita a 100 lotti di 5.000 mq chiamati heredia (centum heredia = centuria).
Ogni heredium era suddiviso a metà nell’asse sud-nord costituendo due iugeri (jugerum, da jugum, 2500 m², quantità di terreno che poteva essere arata in un giorno da un paio di buoi).
Fin qui…tutto chiaro.
A mio parere è con questa premessa diventa intrigante ipotizzare il sito ove sarebbero stati “trapiantati” i Liguri Corneliani.
Se confrontiamo i dati di una tipica centuriazione romana con quelli della scacchiera riportata in figura e tracciata sul terreno a Marafi, (frazione di Faicchio in provincia di Benevento) le coincidenze con una centuriazione romana sono altamente probabili se non addirittura al di là di ogni ragionevole dubbio.

In fondo, Circello e la sua colonia Ligure, non era poi così lontana! E la strana “lottizzazione” esistente in località Marafi di Faicchio “potrebbe” far pensare appunto ad una ripartizione dei lotti da assegnare ai Liguri trasferiti al sud. Lotti che potrebbero pure essere stati ricavati sul luogo dell’accampamento di Annibale, che, come si sa (si fa per dire…la storia a cui crediamo è quella che scrivono gli altri… che non ci conoscono proprio!), proveniente da Canne ove, nel 216 a.C. aveva sbaragliato i romani, e diretto a Capua, l’altera Roma, pensò bene di rifare il percorso inverso a quello fatto dai romani un secolo prima e di accamparsi appena uscito fuori dalle gole del Monte Eribano, vicino al fiume che “taglia in due la pianura”. A volte le descrizioni geografiche di certi antichi storici sono meglio di una guida del TCI: sono dei quadri descritti a parole. Ma, come avvenuto per la descrizione del sito detto “Furculas caudinas”, spesso siamo dirottati da fake news anche involontarie, per carità, che ci fanno guardare il dito piuttosto che la Luna che stiamo indicando.
Ma vado oltre. Siccome sono un convinto assertore di Voyager, il programma televisivo che cerca “La verità nella leggenda, il fantastico nella storia”, dopo la storia aggiungo il fatterello, sempre legato ai Liguri.
Storici, sia greci che romani, ci parlano delle origini e del territorio occupato da questo antico popolo, dei suoi usi e dei suoi miti, tra i quali assume particolare importanza quello di Cicno, “re dei Liguri”, legato alla tragica vicenda di Fetonte. Figlio del dio Sole, Fetonte, spinto da eccessiva temerarietà, si impossessò del carro del Sole ma, per inesperienza, lo condusse troppo vicino alla Terra rischiando di incendiarla tutta.
Per questo viene fulminato da Zeus e fatto precipitare nel fiume Erìdano.
Cicno, figlio di Stenelo, re dei Liguri, alla notizia della tragica morte di Fetonte, suo parente ed amico, si dispera a tal punto che gli dei, impietositi, decidono di trasformarlo in cigno, uccello che secondo gli antichi era assai sensibile alla musica e che, in punto di morte, emetteva un bellissimo canto.
L’elegante pennuto, che è rappresentato anche in ambiente etrusco e umbro in vari bronzetti votivi raffiguranti un guerriero che indossa un copricapo a forma di testa di cigno, potrebbe essere stato “esportato” dai Liguri nelle nostre zone. Vi sono anche, nel campo delle ipotesi, svariate teorie sull’origine del nome di “Monte Cigno”, una località non molto distante dal sito di Marafi. In fondo sarebbe il completamento di un triangolo non tanto misterioso: Circello-Faicchio-Monte Cigno legato alla presenta dei liguri in provincia. Si sa che la gente, anche se emigra lontano, conserva propri usi, costumi e…leggende! E Monte Cigno-Pianura di Marafi a Faicchio sono legare da un filo di Arianna che nessuna fake news spezzerà.
Bibliografia:
Hugh Chisholm (a cura di), Enciclopedia Britannica, Cambridge University Press, 1911.
T. Livio, Ab urbe condita, libri XXI-XXX
Scullard Howard Hayes, Roman Politics: 220-150 B.C., Oxford, Clarendon press, 1951
Antonella Selvaggio
Archeologa classica. Lavora presso l’Università del Salento.
Medico e scrittore. Ha all’attivo numerose collaborazioni con riviste di carattere storico. Ha pubblicato una Vita di San Leucio, il libro: “Da Casale a Comune” e la Storia della Parrocchiale Santa Maria Assunta di San Salvatore Telesino. Ha partecipato all’Antologia “Dieci Medici Raccontano”, che ha ottenuto il “Premio Rufolo 2019”. Premio Olmo 2009 per il romanzo storico «L’ultima notte di Bedò», è anche autore di alcuni saggi sulla Storia della Medicina tra cui uno studio sulla Depressione dal titolo «Il potere misterioso della bile nera, breve storia della depressione da Ippocrate a Charlie Brown». Nel 2024 ha pubblicato “Fu la peste” e “Islam a Telesia” per ABE Editore Napoli. Fondatore e Direttore Editoriale della Casa Editrice Fioridizucca.


Laurea magistrale in Lettere. Docente a Prato. Ha approfondito gli eventi storici che portarono alla “Marcia della fame” del 1957 nei comuni del Valfortore sannita. Ha scritto il “Catasto Onciario della Terra di San Salvatore”.

Scrittore, poeta e divulgatore culturale. Medico di continuità assistenziale. Autore di diversi saggi storici e racconti. Ha partecipato all’antologia “Dieci Medici Raccontano”. Fondatore del Premio Nazionale Olmo che tutti gli anni si svolge in Raviscanina (Ce).
Dottore in Lettere. all’Università di Salerno, indirizzo “storico medievale”. Si è poi laureata in Scienze della Formazione primaria all’Ateneo di Campobasso. Studiosa della storia della sua città. Lettrice instancabile di autori italiani e stranieri, si occupa della formazione di piccoli lettori e poeti. È insegnante nella Scuola Primaria da quindici anni. Ha sperimentato innovative metodologie di approccio alla lettura utilizzando le nuove tecnologie che hanno portato alla pubblicazione di una ricerca dal titolo: TIC e DSA. Riflessioni ed esperienze sulle nuove frontiere della pedagogia speciale, Ed. EriksonLive. La storia locale e la ricerca accurata le ha permesso di pubblicare anche un Saggio in storia medievale sull’assetto urbano e riorganizzazione del territorio della Benevento nei sec. XI e XII. Animatore culturale, scrive poesie per fermare in foto-scritte, attimi di vita.
Lorenzo Piombo, medico psichiatra, dirigente del Dipartimento Salute Mentale della ASL di Benevento. Ricercatore e studioso di storia. Vive e opera a Morcone.
Avvocato. Patrocinante in Cassazione. Scrittore di Storia Locale. Opera a Guardia Sanframondi.
Architetto e docente. Appassionato cultore di Storia Locale in Cerreto Sannita, città in cui vive. Ha come campi di interesse gli insediamenti abitativi sanniti. Collabora con il Blog dell’Istituto Storico del Sannio di cui è socio fondatore. È autore del saggio “Cominium Ocritum e le forche caudine: una storia
Studioso del ‘700 napoletano e dell’epopea di Federico II ha approfondito in modo particolare le influenza arabe sull’architettura napoletana. Studioso di suffisso e di religioni orientali.
Medico del Lavoro. Regista teatrale. Giornalista pubblicista. Fondatore di “Byblos”, la biblioteca del Sannio. Scrittore e divulgatore della storia e dei personaggi del Sannio, ha pubblicato “A tavola nel Sannio”, una guida ai ristoranti della provincia di Benevento; “Dietro la Leggenda” (2016), una raccolta di racconti ispirati a fiabe e a leggende del Sannio. Nel 2017 ha pubblicato “Samnes”, un romanzo storico sull’epopea sannita. Ha curato la trascrizione del manoscritto e la stampa dei tre volumi delle “Memorie storiche di Cerreto Sannita per Arcidiacono Nicola Rotondi”. Nel 2019 ha pubblicato “Guida alla Valle Telesina e al Sannio”. Ha pubblicato “Il delitto del pozzo dei pazzi”, un medical-thriller ambientato nel primo ‘900 nell’ospedale degli Incurabili di Napoli. È autore della “Storia di Cerreto dalla preistoria alla seconda guerra mondiale (2022) e di “Fiabe e Favole in cerretese”, edito da Fioridizucca. (2023).
È nato e vive a Castelvenere. Già docente di materie letterarie nella scuola statale, ha pubblicato diverse raccolte di liriche, pagine di ricerca letteraria, studi relativi alla cultura popolare. È presente in antologie, dizionari bio-bibliografici e testi scolastici. Appassionato si storia e di tradizioni locali, è membro di associazioni culturali nazionali. I suoi versi hanno ricevuto giudizi positivi da parte della critica e in concorsi letterari si è classificato ai primi posti.
Architetto, libero professionista. Si occupa di progettazione architettonica, interior design e aspetti legati all’architettura del paesaggio. Dal 2021 è Consigliere dell’ordine degli Architetti della Provincia di Benevento. Ha partecipato a Mostre sul restauro architettonico e a numerose iniziative riguardanti la promozione territoriale.
Insegnante, vive a Caiazzo. È Presidente del’Associazione Storica del Caiatino.
Cultore di storia locale e delle tradizioni del suo paese. Autore del saggio “Notizie storiche ed urbanistiche di Cerreto antica” in cui ha ricostruito l’antico borgo distrutto dal terremoto del 1688.
Originario di Castelvenere. Già dipendente del Miur ora in pensione. Appassionato di Storia locale ed animatore di gruppi per la diffusione della lingua e delle tradizioni di Castelvenere.
Nato a Napoli e residente in Piedimonte Matese. Laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Napoli e successiva specializzazione in Chirurgia generale all’Università di Modena è stato aiuto chirurgo presso l’ospedale civile di Piedimonte Matese e, dal maggio 1990, primario del reparto di Pronto Soccorso. Attualmente è pensionato. Dal 1° giugno 1978 è socio corrispondente dell’Associazione Culturale Italo Ispanica “C. Colombo – Madrid”. Negli anni 1972-73, in collaborazione con altri, ha pubblicato alcuni articoli specialistici su riviste mediche. Cultore di storia e tradizioni locali ha pubblicato studi su vari Annuari e collane dell’Associazione Storica del Medio Volturno (sodalizio del quale oltre che socio è stato in passato anche componente del consiglio direttivo) ed in altre riviste e quotidiani regionali.
Musicista. Maestro di clarinetto ed orchestrale. Studioso di storia della filosofia e del ‘700 napoletano. Esperto simbolista e autore di testi esoterico/filosofici.
Nato a Telese Terme ma originario di Amorosi è stato allievo del filosofo Massimo Achille Bonfantini. Laureato in Semiotica e Filosofia del Linguaggio presso l’Università l’Orientale di Napoli. Dedica le sue ricerche prevalentemente allo studio della filosofia e della psicologia dell’inconscio, come dei nuovi percorsi conoscitivi applicati alle neuroscienze. Ha pubblicato Cento petali e una rosa. Semiosi di un romanzo storico (Natan, 2016), Filosofia hegeliana e religione. Osservazioni su Sebastiano Maturi (Natan, 2017) e, recentemente, il saggio dal titolo: Nel gioco di un’incerta reciprocità: Gregory Bateson e la teoria del “doppio legame” (Ediz. Del Faro, 2020).
Nato a Ponte, dove risiede. Dipendente del gruppo Ferrovie dello Stato. Cultore di storia locale con particolare attenzione al periodo medievale. Ha pubblicato “Ponte tra Cronaca e Storia”, “Domenico Ocone, quarant’anni di storia pontese…”, “Le Vie di Ponte tra Storia e Leggenda”. Collabora con varie associazioni culturali.
Farmacista. Dopo la laurea ha conseguito un master biennale e un corso di perfezionamento, approfondendo le conoscenze in ambito fitoterapico, micoterapico e nutraceutico, con la pubblicazione del lavoro di tesi sulla rivista di divulgazione scientifica di medicina naturale ‘Scienza Natura’ del Prof. Ivo Bianchi. Attivo nel sociale, è membro del Rotary Club Valle Telesina ed è amante dello sport e della natura. Innamorato del proprio territorio, ha iniziato a coltivare l’interesse per la storia locale.


Presidente dell’Associazione culturale “La Biblioteca del Sannio”, dottore di ricerca presso l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” con una tesi sulla metadatazione della cartografia storica. Giornalista e direttore di Canale Sassuolo. Già docente a contratto di Lingua e Cultura Spagnola e Global History, presso il dipartimento di Scienze Politiche dell’ateneo vanvitelliano, è attualmente tutor di Storia Contemporanea e Storia dei Partiti e Movimenti politici.



Laurea in giurisprudenza presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma. Dirigente amministrativa presso l’Università del Molise.
Dottore di ricerca in Ingegneria Elettronica ed informatica presso l’Università degli Studi di Napoli. Ha Svolto attività didattica presso l’Università Federico II. Vive a Telese.
Vive a Morcone. Presidente Italia Nostra Matese Alto Tammaro.
Maestro elementare, appassionato studioso e cultore di Storia Locale.
Biologo residente a Telese Terme. Cultore di storia locale con particolare riferimento alla storia del periodo sannitico. È autore del saggio “La Leonessa e il fenomeno luminoso nella grotta di Sant’Angelo” edito da Fioridizucca nel 2022.
Già sindaco di Caiazzo, dopo aver conseguito la maturità scientifica, rivolge il suo impegno politico alle battaglie del Partito Radicale, soprattutto nel campo della tutela dell’ambiente e in quello per una giustizia giusta. Nel 1980 viene eletto consigliere comunale a Caiazzo, città in cui vive, in rappresentanza della “nuova sinistra”. Nel 1982 aderisce alla Lega per l’Ambiente, promuovendo diverse iniziative per la tutela del fiume Volturno e per il recupero del patrimonio edilizio del centro storico di Caiazzo. Tra il 1987 e il 1994 è Presidente dell’Associazione Storica del Caiatino. Nel 1994 viene eletto sindaco di Caiazzo con la lista civica “Rinascita Caiatina”. Rieletto nel 1998, si adopera per una crescita socio-economica della città; realizza un programma pluriennale, che viene selezionato anche da “Sviluppo Italia” SpA per la costituzione di un Laboratorio di sperimentazione per lo sviluppo locale. Presidente dell’Associazione “Città Paesaggio” dal 2003, è coordinatore del progetto “Per una Carta dei paesaggi dell’olio e dell’olivo”, realizzato d’intesa con l’Associazione nazionale “Città dell’Olio”. Nel 2007 aderisce a Slow Food, dedicandosi soprattutto alla salvaguardia delle piccole produzioni agricole. Ha pubblicato con le Edizioni 2000diciassette: La Memoria e L’Oblio, un saggio sull’eccidio di Caiazzo durante l’ultimo conflitto mondiale.
Giornalista Pubblicista. Esperto di Enologia, collabora a diversi siti web del settore. Collaboratore del blog lucianopignataro.it è responsabile dell’Ufficio Stampa del Sannio Consorzio Tutela Vini.
Dottore in Storia. Autore di un saggio storico, conseguente a ricerca d’archivio, sul suo Comune dal titolo: Faicchio 1920 – 1946 dall’avvento del Fascismo alla nascita della Repubblica, 2016.
Promotore culturale dell’area di Faicchio. Dopo aver conseguito la maturità classica si è laureato in Economia. È dirigente d’impresa a Milano nel settore delle borse valori e mercati finanziari. Ha scritto diversi articoli sulla stampa finanziaria nazionale, tra cui il Sole 24 Ore ed Investire. È appassionato di cultura locale, ha vinto il premio Prosa IX Premio letterario dell’Associazione Storica del Medio Volturno. Titolare delle strutture ricettive “Magie del Sannio” ha dato vita anche al “Piccolo Museo privato di Faicchio Magie del Sannio”.
Giornalista professionista. Scrittore di romanzi e direttore di diverse testate radio televisive. Fondatore del sito: Neifatti.it
Esperta di Comunicazione Istituzionale; in particolar modo di Social Media Policy e e di politiche agroalimentari legate all’economia di piccola scala per Slow Food, in Campania e Basilicata. Suoi contributi in ambito associativo sono legati a tradizioni e culture della terra e del territorio. Ha effettuato training in storiografia in Francia.
Infaticabile animatore culturale dell’area del Caiatino e del Casertano. Allievo del prof. Galasso. Fondatore di Gruppi culturali dediti alla divulgazione della storia del Territorio, attualmente responsabile di Procedimento Unità Operativa Biblioteca civica e Archivio Storico del Comune di Caiazzo.
Medico ed esperto di storia della gastronomia.
Medico di Emergenza territoriale residente in Puglianello. Ha collaborato all’opera Dieci Medici Raccontano.
Studioso della storia del Risorgimento e cultore del periodo Borbonico, ha recentemente collaborato con un suo scritto all’antologia biografica dedicata a Michele Ungaro. Ha in corso un saggio su Sanchez De Luna, un Vescovo del ‘700.
Medico specialista in oncologia e cure palliative è autore principalmente di pubblicazioni scientifiche di settore in lingua inglese ed italiana. È stato inoltre relatore
Sannita di origini e toscano d’adozione. Medico anestesista, ha coltivato con interesse e particolarmente studiato la “Terapia del dolore”. Di tale disciplina è stato per lunghi anni docente all’Università di Siena. Ha avuto anche esperienze di insegnamento all’estero (Bobigny Paris nord, Accademia Russa delle Scienze mediche, Accademia Lettone di Scienze odontoiatriche). Ufficiale medico dell’Esercito italiano, è appassionato di esoterismo, di cultura e tradizioni popolari. E’ autore di saggistica. Ha recentemente pubblicato saggio su “Massoneria, relazioni umane e comunicazione tecnologica” edito da Fioridizucca edizioni.
Dottore in Legge ed autore di ricerche di Storia Locale. Ha partecipato al progetto “Un museo a colori” avente il fine di far conoscere il museo di arte ceramica di Cerreto Sannita. Le mansioni svolte sono state quelle di guida museale e bibliotecaria, e redazione di progetti e lavori di gruppo con gli altri volontari. Ha scritto un saggio nella Antologia dedicata al bicentenario della nascita di Michele Ungaro, edita dalla Società di Mutuo Soccorso di Cerreto Sannita.
Andrea Ciervo nato a Caserta il 12.10.1975. Presbitero dal 24 novembre 2012 già Laureato in Giurisprudenza alla Federico II, con una tesi di Diritto Ecclesiastico sui Risvolti dei Patti Lateranensi col prof. Mario Tedeschi…tirocinante poi presso Studio Notaro in via Mezzocannone di Napoli…consegue il Baccalaureato presso l’Aloysianum di Padova nel 2007 con una tesi sulla Religione in Immanuel Kant col prof. Secondo Bongiovanni. Si Laurea in Sacra Teologia presso la Facoltà Teologica dell’ Italia Meridionale sezione san Tommaso nel 2012 sempre “Summa cum laude”
Dottore in Archeologia e Scienze Storiche, ha svolto diverse campagne di scavo alla necropoli del Cigno a Macchia Valfortore (CB), con l’Università degli studi di Napoli Federico II e alla necropoli di Crocifisso del tufo a Orvieto (TR), con il Parco Archeologico Ambientale dell’Orvietano e l’ Università dell’Arizona. È attuale vice Presidente della Pro Loco di Sant’Agata dei Goti (BN) dove svolge anche la funzione di OLP per il Servizio Civile Universale. È giornalista tirocinante presso la testata QuasiMezzogiorno. Sì è occupato di alcuni ambiti di archeologia della produzione del Sannio caudino. Attualmente s’interessa alle istituzioni sociali e militari del Medioevo. È vice Presidente dell’Istituto Storico Sannio Telesino.
Medico di Pronto Soccorso ed Emergenza Cultore di Storia Locale ha scritto il saggio: Telesia 1349 Peste e Terremoto edizioni duemiladicessette, 2016, Cartoline da Telese ed. Unione Filatelica Beneventana, 2009; Castelvenere Valdese insieme a P. Carlo Ed. Realtà Sannita, 2016; Officine Massoniche e Vendite Carbonare in Area Sannita insieme a F. Pace, edito dall’ASMV nel 2019. Ha scritto nell’Antologia sulla vita di Michele Ungaro edito dalla Società di Mutuo Soccorso di Cerreto Sannita nel 2019.ha in corso di pubblicazione un libro di poesie. Dirige la collana di poesie della Casa Editrice FioriDiZucca. Presidente pro-tempore dell’Istituto Storico del Sannio Telesino. Premio Upupa 2017 e 2019 per gli studi di storia locale.