
Nel piccolo casale di Cisterna, nel 1593 venne fondata una cappella dai signori Antonio, Gianfrancesco, Giovanni, Gilberto, Giacomo e Cesare Campagnano, e vollero dedicarla ai Santi Apostoli Pietro e Paolo.
Come avvenne per le altre chiese del mandamento, le famiglie Vestini Campagnano si attribuirono il diritto di tumulare nella cappella i loro morti. Tale fondazione, diede anche la possibilità alle pochissime anime residenti nel casale, di esprimere le lodi al Signore in un luogo in cui il significato dell’arte era ed è particolarmente evidente. L’atto notarile della chiesa, fu redatto dal notaio Fulvio Camperio alla presenza del vescovo Orazio di Acquaviva d’Aragona e di tutti i fondatori.
La nobile famiglia, in virtù del Concilio di Trento (1545-1563), cercò di ridestare rinnovato ardore morale e religioso,per cui, anche gli uomini di cultura e i più autorevoli del luogo si piegarono alle nuove inclinazioni.
Chi ha voluto questa chiesa ha costruito un ampio capitolo di fede e di bellezza nella storia di Cisterna. Ne hanno beneficiato soprattutto i credenti per la loro esperienza di preghiera e di vita, per molti di essi, in epoche e momenti difficili per l’umanità.
Il casale di Cisterna, nel 1753, diede i natali a Decio Coletti, patriota insigne che onora l’Italia nella lotta per la libertà e ne accolse le spoglie, nel 1827, dopo che era stato privato di tutte le guarentigie dai Borbone.
Forse per disprezzo e vendetta venne gettato nella fossa comune .La storia rappresenta il sentimento delle nostre radici e proteggerne il valore intrinseco significa rafforzare quel legame inscindibile, tra passato, presente e futuro.
La tutela del paesaggio e del patrimonio storico religioso merita di essere divulgato e valorizzato con coraggio, amore e competenza.
La storia è testimonianza del passato, luce, di verità, vita della memoria, maestra di vita, annunciatrice dei tempi antichi.
(Cicerone)