Castel di Sasso – Vallata è un piccolo borgo ai piedi del Monte Maiulo, che conserva ancora intatto il fascino della civiltà rurale. A darci l’idea della vita a quell’epoca, 1538 è la casa appartenuta al feudatario Carafa di Colubrano, rappresentata da una splendida torre colombaia (a pianta quadrata), testimonianza della pratica dei piccioni viaggiatori, adottata in tutto il territorio della Baronia per la corrispondenza tra i feudi.

Sul lato ovest della struttura, si apre il portone principale ad arco catalano, sormontato da una finestra dallo stipite in piperno, scolpito a bassorilievo, di grande pregio artistico.
Entrando ad ovest dal tratturo, si scorge una casa in muratura di tufo, con una magnifica monofora anch’essa con cornice in piperno finemente scolpita che rileva una maturità costruttiva, estranea al mondo rurale del ‘500.
La torre del borgo è stata edificata probabilmente, sia come simbolo di potere (status symbol) sia come struttura adatta all’allevamento di colombi selvatici.
La carne dei colombi era prelibata e raccomandata per l’alimentazione dei bambini, ammalati, anziani e soprattutto donne in fase di puerperio.
Era anche soprannominata, “carne reale” perché presente nei banchetti nobiliari, in occasione di importanti ricorrenze. Preziosi erano gli escrementi ,”la colombina” utilizzata come concime naturale per l’alto contenuto di azoto e come prodotto adatto per la concia delle pelli.
Alla presenza di questo piccolo gioiello, incastonato nel verde, l’occhio allenato del visitatore non farà fatica a riconoscere le gialle distese di ginestre odorose, teneri fiori di malva, e l’arancio acceso della calendula. Questo borgo, quindi, presenta tutti gli aspetti di una civiltà propriamente rurale, semplice e umile che fin dai tempi antichi ha mantenuto il suo fascino.