
Spesso, negli studi storiografici soprattutto se per la prima volta ci si accosta a un tema o un personaggio, si cade nell’errore di sentirsene lo scopritore, volgendosi alla ricerca come ad un oggetto ignorato, trascurato e poco indagato. Nel nostro caso si tratterebbe di presentare un Nicola Di Martino1 In questo lavoro, riprendendo la dizione dei Catasti Onciari, useremo il nominativo Nicola Di Martino. Spesso, infatti, viene citato come Niccolò o Nicola Antonio De/Di Martino. “oscuro” e dimenticato, abbandonato da studiosi e ricercatori. Non è così. In realtà su Nicola si è già scritto molto sia riguardo la sua biografia che per quanto concerne le sue opere, oggi interamente disponibili e accessibili a chiunque su Google Libri e su diverse piattaforme online.2Come detto, le opere di Nicola Di Martino sono disponibili su diverse piattaforme online e sono interamente disponibili: Permutationibus et combinationibus opusculum https://play.google.com/store/books/details/De_Permutationibus_Et_Combinatio nibus_Opusculum?id=Z-8N6s7UelgC&gl=US Elementa algebrae https://archive.org/details/bub_gb_IY56YVanRFoC
Elementa statices https://books.google.it/books?id=l5I5AAAAcAAJ&printsec=frontcover&hl=it&sourc e=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false Logicae seu artis cogitandi institutiones https://books.google.it/books?id=njU75Uvn5- 0C&printsec=frontcover&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false
Elementa geometriae planae https://www.comune.morcone.bn.it/teca/teca/3/#page/5 Elementa sectionum conicarum https://gdz.sub.uni- goettingen.de/id/PPN591497719?tify=%7B%22view%22:%22info%22,%22pages%2 2:%5B1%5D%7D Nuovi Elementi di Geometria Piana https://archive.org/details/bub_gb_qVkcpmRIxLEC/page/n7/mode/2up Nuovi Elementi della geometria pratica https://archive.org/details/bub_gb_Hgf4uR9hmDAC/page/n9/mode/2up Nuovi Elementi della geometria così piana, come solid Così anche quando la Storia Locale incrocia e banalizza la locuzione “uomini illustri” si corre il rischio di obliare l’identità di una comunità per fare posto a una più comoda e semplicistica ripetizione storico- biografica che raramente offre nuovi spunti di riflessione e di ricerca squisitamente storica.
Di Nicola già il Genovesi, suo discepolo, ne tessé le lodi e ne riconobbe le qualità così come si impegnarono i suoi biografi a consacrarlo tra i protagonisti del movimento culturale settecentesco napoletano e, ancora oggi, la figura del Di Martino viene promossa e approfondita in diversi studi.3Per un approfondimento sulle opere e la vita di Nicola Di Martino:
F.S. Granata, Breve notizia della vita di Niccolò Di Martino, in Nuovi Elementi della teoria delle mine, Napoli, stamp. Battista, 1780
G.G. Origlia, Istoria dello studio di Napoli, Vol. II, Napoli, stamp. Di Simone, 1754
V. Ariani, Memorie della vita e degli scritti di Agostino Ariani, Napoli, stamp. Longobardo, 1778
A. Genovesi, Autobiografia e lettere, a cura di G. Savarese, Milano, Feltrinelli, 1962 F. Amodeo, Vita matematica napoletana, Napoli, ed. youcanprint, 1924
P. Anastasi, Dizionario Bibliografico degli italiani, Roma, Istituto della enciclopedia italiana, 1990
F. Palladino, N. Palladino, A. Mercurio, La corrispondenza epistolare tra Niccolò De Martino e Girolamo Settimo, Firenze, ed. Olshki, 2008
A 321 anni dalla nascita di Nicola e da quanto detto pocanzi ci sembra doveroso aggiungere un nuovo tassello alla ricerca offrendo in queste pagine oltre a una panoramica sulla vita e sulle opere di questo “illustre matematico del Regno” anche un’analisi delle inedite, e date per scomparse, “Lezioni geometriche composte ad uso di Ferdinando IV nostro augustissimo regnante”. Prima di raggiungere l’obiettivo finale di questo lavoro, dunque, partiremo dal narrare la vita di Nicola e nel farlo ricorreremo in particolare ad una voce “paesana” conservata in un piccolo opuscolo presente nella biblioteca provinciale e in qualche casa faicchiana, l’opera “Cenni biografici di alcuni uomini illustri oriundi del villaggio di Faicchio”.4Giulio Porto, Cenni biografici di alcuni uomini illustri oriundi del villaggio di Faicchio (opera postuma data alla stampa da Mariano Piazza), Piedimonte d’Alife, Fratelli Bastone, 1875
Pubblicato nel 1875 per volontà di Mariano Piazza il testo contiene due opere distinte scritte rispettivamente dall’Abate Giulio Porto5 e da Don Michelangelo Carangelo. La prima, scritta nella prima metà del XIX secolo, contiene al suo interno le biografie di Giulio Porto, di Angelo Di Martino, Nicola Di Martino, Pietro Di Martino, Vincenzo Porto, Domenico Antonio Palmieri, Michele Nicolari. La seconda, scritta presumibilmente verso la fine del ‘700 racchiude la vita dei tre fratelli Di Martino e di Michelangelo Nicolari, e venne ritrovata come annota lo stesso Piazza tra “le carte di Don Giulio Porto”.
La vita
Nicola Di Martino nacque a Faicchio, piccolo borgo in provincia di Benevento nel 1701. Terzogenito di Cesare e Agata Ferraro,5Giulio Porto, nato a Faicchio il 30 novembre 1795 era riconosciuto dai suoi contemporanei come uomo di cultura e punto di riferimento della comunità. Morì il 6 settembre 1861 ucciso dagli uomini del brigante Del Greco. “bello di aspetto, giusto di statura, di animo ben formato, di cuore benefico e generoso”6Giulio Porto, op.cit, p.12 seguì i primi studi presso il seminario di Cerreto Sannita proseguendo la sua formazione a Napoli sotto la guida di Giacinto di Cristoforo e Agostino Ariani.
“Fin dai suoi primi anni, quando era ancora un semplice discepolo, diede a conoscere che la natura avevalo donato a larga mano dei suoi doni; e mostravasi di un ingegno vivo, penetrante, e riflessivo; non muto, non loquace, ma pensoso, e serio ed occupato maisempre a meditare, per cui conciliavisi l’ammirazione dei suoi discepoli, la benevolenza dei Maestri, la stima pubblica [..]”.7Ibidem
L’ambiente culturale partenopeo, rinato durante il vicereame austriaco, offrì al giovane Nicola l’opportunità di approfondire nuove teorie filosofiche e matematiche profuse dai maggiori pensatori europei. E soprattutto in queste ultime, riprendendo ancora le parole dell’Abate Giulio Porto, “furono sì rapidi i progressi che fece in tale scienza che nel 1723, mentre contava appena ventidue anni, dietro concorso fu dichiarato sostituto dell’Ariani nella cattedra di matematica, e l’Imperatore Carlo VI con real decreto ne confermava la scelta”.8Ivi, p.13 Alla nomina seguirono anni di profondo studio e impegno pedagogico accompagnati da un incessante attività editoriale che videro il Di Martino occupato nella stesura di trattati prima, e di vere e proprie opere manualistiche poi. Entrò a far parte dell’Accademia delle Scienze, fondata dal Galiani nel 1732 e nel 1740 in qualità di legato partì a seguito del principe di San Nicandro in Spagna dove, “fu accolto con tale e tanta benevolenza da quei sovrani che Filippo V gli regalò una scatola di Agata cerchiata d’oro in cui si conservava ancora della vaniglia […] e la regina Elisabetta Farnese gli regalò parimenti una Croce di tartaruga con le punte d’argento e un Cristo di avorio”.9Ivi, p. 16
Ritornato a Napoli nel 1744, fu incaricato dal re Carlo III “Professore primario dell’Accademia militare e degli ingegneri, non che revisore della stampa, ed esaminatore generale del Regno”.10Ibidem Infine, nel 1761 venne nominato precettore per le matematiche di Ferdinando IV e, proprio in occasione di questo incarico, scrisse e dettò al futuro sovrano le “Lezioni di Geometria”.
Nicola morì l’8 dicembre del 1769 “amato dai buoni, compianto dai letterati, e ricordato con onore, affezione, e rispetto da coltivatori delle scienze. La sua pompa funebre rassomigliava a quella di un Grande, accompagnato da 400 discepoli, e con la differenza che quella dei Grandi è comandata dalle leggi e dalle convenienze sociali, mentre quella di Nicola Di Martino d’affezione patita e dal rispetto”.11Ivi, p. 18
Le opere
Come accennato, l’attività editoriale del Di Martino può essere divisa in due periodi: il primo (1724-1740) comprende opere puramente “scientifiche” mentre il secondo (1740-1768) è caratterizzato da scritti manualistici, diretti ai suoi giovani allievi. I primi trattati, infatti, dimostrano una larga e innovativa cultura scientifica, ottenuta soprattutto attraverso una lettura critica delle opere più recenti. Dalla questione del calcolo differenziale all’assimilazione delle teorie di Newton, Nicola si mostrò un divulgatore instancabile ed è con lui che sostanzialmente avvenne nel regno napoletano il passaggio dalla conoscenza del newtonianesimo alla sua prima assimilazione in campo accademico.12Pietro Anastasi, op. cit.
Nel 1724 pubblicò il suo primo lavoro Permutationibus et combinationibus opusculum in appendice al libro di Tacquet Arithmeticae Theoria et Praxis, mentre l’anno successivo diede alle stampe Elementa algebrae dove, oltre a ripercorrere lo sviluppo storico dello studio matematico, approfondì in particolare la questione del casus irresolutus esponendo la sua spiegazione sull’inapplicabilità della formula di Cardano per la risoluzione di un’equazione di terzo grado.
Nel 1727 vide la luce l’opera Elementa Statices, nel 1728 uscì Logicae seu artis cogitandi institutiones e ancora, nel 1729 gli Elementa geometriae planae. Sei anni dopo pubblicò in 2 volumi gli Elementa sectionum conicarum opera che dedicò a Faustina Pignatelli, sua alunna. Nel 1737 venne ristampato Elementa Algebrae con l’aggiunta di un terzo volume dedicato alla geometria analitica.
Dal 1744 Nicola, di ritorno dalla Spagna, si impegnò invece nella realizzazione di veri e propri manuali dedicati non più ai rampolli dell’élite nobiliare ma, in particolare, agli studenti e ai militari. Sono proprio queste opere a offrirci il tratto più innovativo e originale del pensiero Di Martiniano, la trattazione cioè chiara ed elementare di argomenti scientifici destinata non solo a “demolire” la cultura “cartesiana” napoletana, ma a facilitare e a diffondere la comprensione di tematiche scientifico-matematiche.13Ivi E proprio in questa ottica vanno intese le seguenti opere, non a caso scritte in italiano: Nuovi Elementi di Geometria Piana pubblicata nel 1746, Nuovi Elementi della geometria pratica data alle stampe nel 1752, Nuovi Elementi della geometria così piana, come solida, con l’aggiunta di un breve trattato delle sezioni coniche uscita nel 1768.
Le Lezioni Geometriche
Il ritrovamento, o meglio, la curiosità intorno a quest’opera nasce da lontano. Ho sentito parlare delle scomparse “lezioni del Re” fin da piccolo dalla voce di mio padre, appassionato di storia e instancabile “ricercatore”. Alle nostre perenni chiacchierate di “storia patria” non mancava mai un riferimento a questo testo misterioso dato da tutti, biografi e studiosi, come perduto. Solo Amodeo, nel suo lavoro Vita matematica napoletana, ne dimostra una conoscenza diretta, citando l’opera e indicando la sua presenza nella Biblioteca provinciale di Napoli.14F. Amedeo, op. cit., pp. 85-86 Se le lezioni erano comunemente ritenute perdute, come potevano essere conservate nella Biblioteca provinciale? E, soprattutto, erano ancora lì?
Inizio così una meticolosa ricerca tra le biblioteche regionali e nei diversi inventari, nella speranza di trovare qualche notizia in più o, perché no, l’opera stessa. Ed ecco spuntare nell’inventario della Biblioteca Nazionale di Napoli la catalogazione del manoscritto: ms.prov. 64.
Contattata la Biblioteca prendo accordi per una copia fotografica dell’opera che, in attesa di pubblicarla integralmente, illustreremo brevemente in queste pagine.
Il manoscritto misura 30 x 20 cm ed è costituito da 277 pagine, di cui 258 sono composte da 19 righe di scrittura, 9 presentano disegni geometrici corrispondenti alle diverse lezioni e, le ultime 10, sono caratterizzate da teoremi geometrici. Scritte da un’unica mano in lingua italiana su carta filigranata, l’opera fu composta nel 1761 quando Di Martino venne chiamato alla corte del re Carlo III per impartire lezioni di geometria al giovane Ferdinando IV. Conservate dal nipote di Nicola, Giuseppe Di Martino, dal frontespizio si evince l’intenzione di quest’ultimo di darle in stampa ma, per motivi ignoti, restarono inedite.
Probabilmente, l’impossibilità di trovare quest’opera si deve alle sue diverse collocazioni nel tempo: entrata inizialmente nella collezione bibliotecaria del Real Officio Topografico restò patrimonio di quest’ultimo fino al 1873, anno in cui tutto il materiale ivi conservato confluì nella Biblioteca provinciale e da qui, nel 1924, Le Lezioni passarono alla Biblioteca Nazionale dove trovarono la loro collocazione definitiva.
Il contenuto della prima parte dell’opera è diviso in 15 capitoli, corrispondenti ognuno ad una diversa lezione di geometria elementare:
Lezione I – Dell’obbietto della geometria
Lezione II – Degli assiomi generali della geometria
Lezione III – Della linea retta e della linea circolare
Lezione IV – Dell’angolo e delle sue specie
Lezione V – Della perpendicolare e dell’obliqua, e degli angoli che formano
Lezione VI – Delle rette parallele, ò siano equidistanti
Lezione VII – Delle figure piane rettilinee
Lezione VIII – Delle proprietà comuni ad ogni triangolo
Lezione IX – Delle proprietà del triangolo equilatero, isoscele e scaleno
Lezione X – Della perfetta uguaglianza dè triangoli
Lezione XI – Delle proprietà, così assoluti, come relative del parallelogramma
Lezione XII – Della misura delle figure piane rettilinee
Lezione XIII – Delle varie composizioni dè rettangoli, e dè quadrati Lezione XIV – Delle affezioni del triangolo rettangolo, ottusangolo ed acutangolo
Lezione XV – Della quadratura delle figure piane rettilinee
La seconda parte presenta 126 figure geometriche corrispondenti ad ogni argomento trattato mentre, nella terza parte, si trovano dieci diversi teoremi geometrici.
Insomma, Le Lezioni Geometriche, non presentano caratteristiche intrinseche notevoli se paragonate alle altre opere del Di Martino. La loro importanza risiede, più che nelle sue pagine, nell’alone di mistero che per oltre 260 anni le ha circondate e rese celebri. Non sappiamo quanto Nicola abbia influito sulla crescita del giovane Ferdinando, né tantomeno quanto quest’ultimo abbia apprezzato il meticoloso lavoro del suo Maestro. Al contempo, però, sappiamo di certo che la fama di questo matematico varcò i confini del Regno e, oggi come ieri, rappresenta un mirabile esempio di genialità faicchiana.
________________
NOTE:
[1] In questo lavoro, riprendendo la dizione dei Catasti Onciari, useremo il nominativo Nicola Di Martino. Spesso, infatti, viene citato come Niccolò o Nicola Antonio De/Di Martino.
[2] Come detto, le opere di Nicola Di Martino sono disponibili su diverse piattaforme online e sono interamente disponibili: Permutationibus et combinationibus opusculum https://play.google.com/store/books/details/De_Permutationibus_Et_Combinatio nibus_Opusculum?id=Z-8N6s7UelgC&gl=US Elementa algebrae https://archive.org/details/bub_gb_IY56YVanRFoC
Elementa statices https://books.google.it/books?id=l5I5AAAAcAAJ&printsec=frontcover&hl=it&sourc e=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false Logicae seu artis cogitandi institutiones https://books.google.it/books?id=njU75Uvn5- 0C&printsec=frontcover&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false
Elementa geometriae planae https://www.comune.morcone.bn.it/teca/teca/3/#page/5 Elementa sectionum conicarum https://gdz.sub.uni- goettingen.de/id/PPN591497719?tify=%7B%22view%22:%22info%22,%22pages%2 2:%5B1%5D%7D Nuovi Elementi di Geometria Piana https://archive.org/details/bub_gb_qVkcpmRIxLEC/page/n7/mode/2up Nuovi Elementi della geometria pratica https://archive.org/details/bub_gb_Hgf4uR9hmDAC/page/n9/mode/2up Nuovi Elementi della geometria così piana, come solida, con l’aggiunta di un breve trattato delle sezioni coniche https://archive.org/details/bub_gb_mSIgRDp7rGoC/mode/2up
[3] Per un approfondimento sulle opere e la vita di Nicola Di Martino: F.S. Granata, Breve notizia della vita di Niccolò Di Martino, in Nuovi Elementi della teoria delle mine, Napoli, stamp. Battista, 1780; G.G. Origlia, Istoria dello studio di Napoli, Vol. II, Napoli, stamp. Di Simone, 1754; V. Ariani, Memorie della vita e degli scritti di Agostino Ariani, Napoli, stamp. Longobardo, 1778; A. Genovesi, Autobiografia e lettere, a cura di G. Savarese, Milano, Feltrinelli, 1962 F. Amodeo, Vita matematica napoletana, Napoli, ed. youcanprint, 1924; P. Anastasi, Dizionario Bibliografico degli italiani, Roma, Istituto della enciclopedia italiana, 1990; F. Palladino, N. Palladino, A. Mercurio, La corrispondenza epistolare tra Niccolò De Martino e Girolamo Settimo, Firenze, ed. Olshki, 2008.
[4] Giulio Porto, Cenni biografici di alcuni uomini illustri oriundi del villaggio di Faicchio (opera postuma data alla stampa da Mariano Piazza), Piedimonte d’Alife, Fratelli Bastone, 1875
[5] Giulio Porto, nato a Faicchio il 30 novembre 1795 era riconosciuto dai suoi contemporanei come uomo di cultura e punto di riferimento della comunità. Morì il 6 settembre 1861 ucciso dagli uomini del brigante Del Greco.
[6] Nato probabilmente in Casa Pedone (nei pressi della chiesa di Santa Lucia), aveva altri tre fratelli e due sorelle: Giacomo, Angelo, Pietro, Cecilia e Patrizia. Il primo viveva a Faicchio e, sposato con Maria Marrocco, ebbe sette figli: Teresa, Angiola, Maddalena, Giuseppe, Angelo, Pietro e Cesare. Pietro e Angelo, anch’essi rinomati scienziati risiedevano, come Nicola, a Napoli. Cecilia sposò il cerretese Marzio De Negris mentre Patrizia non sposandosi, viveva con il fratello Giacomo. Catasti Onciari, Archivio Privato
[7] Giulio Porto, op.cit, p.12
[8] Ibidem
[9] Ivi, p. 13
[10] Ivi, p. 16
[11] Ibidem
[12] Ivi, p. 18
[13] Pietro Anastasi, op. cit.
[14] Ivi
[15] F. Amedeo, op. cit., pp. 85-86.




Antonella Selvaggio
Archeologa classica. Lavora presso l’Università del Salento.
Medico e scrittore. Ha all’attivo numerose collaborazioni con riviste di carattere storico. Ha pubblicato una Vita di San Leucio, il libro: “Da Casale a Comune” e la Storia della Parrocchiale Santa Maria Assunta di San Salvatore Telesino. Ha partecipato all’Antologia “Dieci Medici Raccontano”, che ha ottenuto il “Premio Rufolo 2019”. Premio Olmo 2009 per il romanzo storico «L’ultima notte di Bedò», è anche autore di alcuni saggi sulla Storia della Medicina tra cui uno studio sulla Depressione dal titolo «Il potere misterioso della bile nera, breve storia della depressione da Ippocrate a Charlie Brown». Nel 2024 ha pubblicato “Fu la peste” e “Islam a Telesia” per ABE Editore Napoli. Fondatore e Direttore Editoriale della Casa Editrice Fioridizucca.


Laurea magistrale in Lettere. Docente a Prato. Ha approfondito gli eventi storici che portarono alla “Marcia della fame” del 1957 nei comuni del Valfortore sannita. Ha scritto il “Catasto Onciario della Terra di San Salvatore”.

Scrittore, poeta e divulgatore culturale. Medico di continuità assistenziale. Autore di diversi saggi storici e racconti. Ha partecipato all’antologia “Dieci Medici Raccontano”. Fondatore del Premio Nazionale Olmo che tutti gli anni si svolge in Raviscanina (Ce).
Dottore in Lettere. all’Università di Salerno, indirizzo “storico medievale”. Si è poi laureata in Scienze della Formazione primaria all’Ateneo di Campobasso. Studiosa della storia della sua città. Lettrice instancabile di autori italiani e stranieri, si occupa della formazione di piccoli lettori e poeti. È insegnante nella Scuola Primaria da quindici anni. Ha sperimentato innovative metodologie di approccio alla lettura utilizzando le nuove tecnologie che hanno portato alla pubblicazione di una ricerca dal titolo: TIC e DSA. Riflessioni ed esperienze sulle nuove frontiere della pedagogia speciale, Ed. EriksonLive. La storia locale e la ricerca accurata le ha permesso di pubblicare anche un Saggio in storia medievale sull’assetto urbano e riorganizzazione del territorio della Benevento nei sec. XI e XII. Animatore culturale, scrive poesie per fermare in foto-scritte, attimi di vita.
Lorenzo Piombo, medico psichiatra, dirigente del Dipartimento Salute Mentale della ASL di Benevento. Ricercatore e studioso di storia. Vive e opera a Morcone.
Avvocato. Patrocinante in Cassazione. Scrittore di Storia Locale. Opera a Guardia Sanframondi.
Architetto e docente. Appassionato cultore di Storia Locale in Cerreto Sannita, città in cui vive. Ha come campi di interesse gli insediamenti abitativi sanniti. Collabora con il Blog dell’Istituto Storico del Sannio di cui è socio fondatore. È autore del saggio “Cominium Ocritum e le forche caudine: una storia
Studioso del ‘700 napoletano e dell’epopea di Federico II ha approfondito in modo particolare le influenza arabe sull’architettura napoletana. Studioso di suffisso e di religioni orientali.
Medico del Lavoro. Regista teatrale. Giornalista pubblicista. Fondatore di “Byblos”, la biblioteca del Sannio. Scrittore e divulgatore della storia e dei personaggi del Sannio, ha pubblicato “A tavola nel Sannio”, una guida ai ristoranti della provincia di Benevento; “Dietro la Leggenda” (2016), una raccolta di racconti ispirati a fiabe e a leggende del Sannio. Nel 2017 ha pubblicato “Samnes”, un romanzo storico sull’epopea sannita. Ha curato la trascrizione del manoscritto e la stampa dei tre volumi delle “Memorie storiche di Cerreto Sannita per Arcidiacono Nicola Rotondi”. Nel 2019 ha pubblicato “Guida alla Valle Telesina e al Sannio”. Ha pubblicato “Il delitto del pozzo dei pazzi”, un medical-thriller ambientato nel primo ‘900 nell’ospedale degli Incurabili di Napoli. È autore della “Storia di Cerreto dalla preistoria alla seconda guerra mondiale (2022) e di “Fiabe e Favole in cerretese”, edito da Fioridizucca. (2023).
È nato e vive a Castelvenere. Già docente di materie letterarie nella scuola statale, ha pubblicato diverse raccolte di liriche, pagine di ricerca letteraria, studi relativi alla cultura popolare. È presente in antologie, dizionari bio-bibliografici e testi scolastici. Appassionato si storia e di tradizioni locali, è membro di associazioni culturali nazionali. I suoi versi hanno ricevuto giudizi positivi da parte della critica e in concorsi letterari si è classificato ai primi posti.
Architetto, libero professionista. Si occupa di progettazione architettonica, interior design e aspetti legati all’architettura del paesaggio. Dal 2021 è Consigliere dell’ordine degli Architetti della Provincia di Benevento. Ha partecipato a Mostre sul restauro architettonico e a numerose iniziative riguardanti la promozione territoriale.
Insegnante, vive a Caiazzo. È Presidente del’Associazione Storica del Caiatino.
Cultore di storia locale e delle tradizioni del suo paese. Autore del saggio “Notizie storiche ed urbanistiche di Cerreto antica” in cui ha ricostruito l’antico borgo distrutto dal terremoto del 1688.
Originario di Castelvenere. Già dipendente del Miur ora in pensione. Appassionato di Storia locale ed animatore di gruppi per la diffusione della lingua e delle tradizioni di Castelvenere.
Nato a Napoli e residente in Piedimonte Matese. Laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Napoli e successiva specializzazione in Chirurgia generale all’Università di Modena è stato aiuto chirurgo presso l’ospedale civile di Piedimonte Matese e, dal maggio 1990, primario del reparto di Pronto Soccorso. Attualmente è pensionato. Dal 1° giugno 1978 è socio corrispondente dell’Associazione Culturale Italo Ispanica “C. Colombo – Madrid”. Negli anni 1972-73, in collaborazione con altri, ha pubblicato alcuni articoli specialistici su riviste mediche. Cultore di storia e tradizioni locali ha pubblicato studi su vari Annuari e collane dell’Associazione Storica del Medio Volturno (sodalizio del quale oltre che socio è stato in passato anche componente del consiglio direttivo) ed in altre riviste e quotidiani regionali.
Musicista. Maestro di clarinetto ed orchestrale. Studioso di storia della filosofia e del ‘700 napoletano. Esperto simbolista e autore di testi esoterico/filosofici.
Nato a Telese Terme ma originario di Amorosi è stato allievo del filosofo Massimo Achille Bonfantini. Laureato in Semiotica e Filosofia del Linguaggio presso l’Università l’Orientale di Napoli. Dedica le sue ricerche prevalentemente allo studio della filosofia e della psicologia dell’inconscio, come dei nuovi percorsi conoscitivi applicati alle neuroscienze. Ha pubblicato Cento petali e una rosa. Semiosi di un romanzo storico (Natan, 2016), Filosofia hegeliana e religione. Osservazioni su Sebastiano Maturi (Natan, 2017) e, recentemente, il saggio dal titolo: Nel gioco di un’incerta reciprocità: Gregory Bateson e la teoria del “doppio legame” (Ediz. Del Faro, 2020).
Nato a Ponte, dove risiede. Dipendente del gruppo Ferrovie dello Stato. Cultore di storia locale con particolare attenzione al periodo medievale. Ha pubblicato “Ponte tra Cronaca e Storia”, “Domenico Ocone, quarant’anni di storia pontese…”, “Le Vie di Ponte tra Storia e Leggenda”. Collabora con varie associazioni culturali.
Farmacista. Dopo la laurea ha conseguito un master biennale e un corso di perfezionamento, approfondendo le conoscenze in ambito fitoterapico, micoterapico e nutraceutico, con la pubblicazione del lavoro di tesi sulla rivista di divulgazione scientifica di medicina naturale ‘Scienza Natura’ del Prof. Ivo Bianchi. Attivo nel sociale, è membro del Rotary Club Valle Telesina ed è amante dello sport e della natura. Innamorato del proprio territorio, ha iniziato a coltivare l’interesse per la storia locale.


Presidente dell’Associazione culturale “La Biblioteca del Sannio”, dottore di ricerca presso l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” con una tesi sulla metadatazione della cartografia storica. Giornalista e direttore di Canale Sassuolo. Già docente a contratto di Lingua e Cultura Spagnola e Global History, presso il dipartimento di Scienze Politiche dell’ateneo vanvitelliano, è attualmente tutor di Storia Contemporanea e Storia dei Partiti e Movimenti politici.



Laurea in giurisprudenza presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma. Dirigente amministrativa presso l’Università del Molise.
Dottore di ricerca in Ingegneria Elettronica ed informatica presso l’Università degli Studi di Napoli. Ha Svolto attività didattica presso l’Università Federico II. Vive a Telese.
Vive a Morcone. Presidente Italia Nostra Matese Alto Tammaro.
Maestro elementare, appassionato studioso e cultore di Storia Locale.
Biologo residente a Telese Terme. Cultore di storia locale con particolare riferimento alla storia del periodo sannitico. È autore del saggio “La Leonessa e il fenomeno luminoso nella grotta di Sant’Angelo” edito da Fioridizucca nel 2022.
Già sindaco di Caiazzo, dopo aver conseguito la maturità scientifica, rivolge il suo impegno politico alle battaglie del Partito Radicale, soprattutto nel campo della tutela dell’ambiente e in quello per una giustizia giusta. Nel 1980 viene eletto consigliere comunale a Caiazzo, città in cui vive, in rappresentanza della “nuova sinistra”. Nel 1982 aderisce alla Lega per l’Ambiente, promuovendo diverse iniziative per la tutela del fiume Volturno e per il recupero del patrimonio edilizio del centro storico di Caiazzo. Tra il 1987 e il 1994 è Presidente dell’Associazione Storica del Caiatino. Nel 1994 viene eletto sindaco di Caiazzo con la lista civica “Rinascita Caiatina”. Rieletto nel 1998, si adopera per una crescita socio-economica della città; realizza un programma pluriennale, che viene selezionato anche da “Sviluppo Italia” SpA per la costituzione di un Laboratorio di sperimentazione per lo sviluppo locale. Presidente dell’Associazione “Città Paesaggio” dal 2003, è coordinatore del progetto “Per una Carta dei paesaggi dell’olio e dell’olivo”, realizzato d’intesa con l’Associazione nazionale “Città dell’Olio”. Nel 2007 aderisce a Slow Food, dedicandosi soprattutto alla salvaguardia delle piccole produzioni agricole. Ha pubblicato con le Edizioni 2000diciassette: La Memoria e L’Oblio, un saggio sull’eccidio di Caiazzo durante l’ultimo conflitto mondiale.
Giornalista Pubblicista. Esperto di Enologia, collabora a diversi siti web del settore. Collaboratore del blog lucianopignataro.it è responsabile dell’Ufficio Stampa del Sannio Consorzio Tutela Vini.
Dottore in Storia. Autore di un saggio storico, conseguente a ricerca d’archivio, sul suo Comune dal titolo: Faicchio 1920 – 1946 dall’avvento del Fascismo alla nascita della Repubblica, 2016.
Promotore culturale dell’area di Faicchio. Dopo aver conseguito la maturità classica si è laureato in Economia. È dirigente d’impresa a Milano nel settore delle borse valori e mercati finanziari. Ha scritto diversi articoli sulla stampa finanziaria nazionale, tra cui il Sole 24 Ore ed Investire. È appassionato di cultura locale, ha vinto il premio Prosa IX Premio letterario dell’Associazione Storica del Medio Volturno. Titolare delle strutture ricettive “Magie del Sannio” ha dato vita anche al “Piccolo Museo privato di Faicchio Magie del Sannio”.
Giornalista professionista. Scrittore di romanzi e direttore di diverse testate radio televisive. Fondatore del sito: Neifatti.it
Esperta di Comunicazione Istituzionale; in particolar modo di Social Media Policy e e di politiche agroalimentari legate all’economia di piccola scala per Slow Food, in Campania e Basilicata. Suoi contributi in ambito associativo sono legati a tradizioni e culture della terra e del territorio. Ha effettuato training in storiografia in Francia.
Infaticabile animatore culturale dell’area del Caiatino e del Casertano. Allievo del prof. Galasso. Fondatore di Gruppi culturali dediti alla divulgazione della storia del Territorio, attualmente responsabile di Procedimento Unità Operativa Biblioteca civica e Archivio Storico del Comune di Caiazzo.
Medico ed esperto di storia della gastronomia.
Medico di Emergenza territoriale residente in Puglianello. Ha collaborato all’opera Dieci Medici Raccontano.
Studioso della storia del Risorgimento e cultore del periodo Borbonico, ha recentemente collaborato con un suo scritto all’antologia biografica dedicata a Michele Ungaro. Ha in corso un saggio su Sanchez De Luna, un Vescovo del ‘700.
Medico specialista in oncologia e cure palliative è autore principalmente di pubblicazioni scientifiche di settore in lingua inglese ed italiana. È stato inoltre relatore
Sannita di origini e toscano d’adozione. Medico anestesista, ha coltivato con interesse e particolarmente studiato la “Terapia del dolore”. Di tale disciplina è stato per lunghi anni docente all’Università di Siena. Ha avuto anche esperienze di insegnamento all’estero (Bobigny Paris nord, Accademia Russa delle Scienze mediche, Accademia Lettone di Scienze odontoiatriche). Ufficiale medico dell’Esercito italiano, è appassionato di esoterismo, di cultura e tradizioni popolari. E’ autore di saggistica. Ha recentemente pubblicato saggio su “Massoneria, relazioni umane e comunicazione tecnologica” edito da Fioridizucca edizioni.
Dottore in Legge ed autore di ricerche di Storia Locale. Ha partecipato al progetto “Un museo a colori” avente il fine di far conoscere il museo di arte ceramica di Cerreto Sannita. Le mansioni svolte sono state quelle di guida museale e bibliotecaria, e redazione di progetti e lavori di gruppo con gli altri volontari. Ha scritto un saggio nella Antologia dedicata al bicentenario della nascita di Michele Ungaro, edita dalla Società di Mutuo Soccorso di Cerreto Sannita.
Andrea Ciervo nato a Caserta il 12.10.1975. Presbitero dal 24 novembre 2012 già Laureato in Giurisprudenza alla Federico II, con una tesi di Diritto Ecclesiastico sui Risvolti dei Patti Lateranensi col prof. Mario Tedeschi…tirocinante poi presso Studio Notaro in via Mezzocannone di Napoli…consegue il Baccalaureato presso l’Aloysianum di Padova nel 2007 con una tesi sulla Religione in Immanuel Kant col prof. Secondo Bongiovanni. Si Laurea in Sacra Teologia presso la Facoltà Teologica dell’ Italia Meridionale sezione san Tommaso nel 2012 sempre “Summa cum laude”
Dottore in Archeologia e Scienze Storiche, ha svolto diverse campagne di scavo alla necropoli del Cigno a Macchia Valfortore (CB), con l’Università degli studi di Napoli Federico II e alla necropoli di Crocifisso del tufo a Orvieto (TR), con il Parco Archeologico Ambientale dell’Orvietano e l’ Università dell’Arizona. È attuale vice Presidente della Pro Loco di Sant’Agata dei Goti (BN) dove svolge anche la funzione di OLP per il Servizio Civile Universale. È giornalista tirocinante presso la testata QuasiMezzogiorno. Sì è occupato di alcuni ambiti di archeologia della produzione del Sannio caudino. Attualmente s’interessa alle istituzioni sociali e militari del Medioevo. È vice Presidente dell’Istituto Storico Sannio Telesino.
Medico di Pronto Soccorso ed Emergenza Cultore di Storia Locale ha scritto il saggio: Telesia 1349 Peste e Terremoto edizioni duemiladicessette, 2016, Cartoline da Telese ed. Unione Filatelica Beneventana, 2009; Castelvenere Valdese insieme a P. Carlo Ed. Realtà Sannita, 2016; Officine Massoniche e Vendite Carbonare in Area Sannita insieme a F. Pace, edito dall’ASMV nel 2019. Ha scritto nell’Antologia sulla vita di Michele Ungaro edito dalla Società di Mutuo Soccorso di Cerreto Sannita nel 2019.ha in corso di pubblicazione un libro di poesie. Dirige la collana di poesie della Casa Editrice FioriDiZucca. Presidente pro-tempore dell’Istituto Storico del Sannio Telesino. Premio Upupa 2017 e 2019 per gli studi di storia locale.