
Premetto che in alcune mie pubblicazioni ho accennato a Napoli, quanto a storia e a cultura, e ne faccio ancora riferimento circa un argomento che attiene alla storia della medicina.1Ad esempio, a prescindere dai numerosi volumi attinenti all’argomento, di Eusapia Palladino, nello specifico, scrisse il professore di medicina Filippo Bottazzi, in Fenomeni medianici, Napoli, Perrella, 1909. Da qui la seguente noterella con tre fotografie, purtroppo per cause tecniche, non nitide come le originali; con annotati in prevalenza, per eventuali consultazioni, testi di più agevole reperimento; destinata, volendo, a chi non ha mai avuto l’opportunità di vedere ritratti di Eusapia e di Francesco o di leggere o di udir parlare dei due personaggi, in quanto di due personaggi si tratta, in particolare della cultura napoletana. Chiedo venia infine al gentile lettore, per essere entrato nello svolgimento del tema, perché in certo qual modo tocca anche me e perché non ho saputo fare altrimenti.
Ebbene, nel lontano 1958 frequentavo la facoltà di medicina e chirurgia, a Napoli, e una sera entrai in una chiesa di via Tribunali, a poca distanza e sul lato di strada opposto all’imbocco di via Atri; davanti l’altare, il sacerdote, rivolto ai fedeli, parlava di Francesco Zingaropoli e di Eusapia Paladino; l’argomento non mi interessava e uscii. Quei due nomi, però, rimasero impressi nella mia mente, in quanto Eusapia atteneva a Francesco e il cognome di questi era quello della mia famiglia materna. Nel 1997, passeggiando con mia moglie per via Luca Giordano, sempre a Napoli, vidi sopra una bancarella due copie del libro: Camille Flammarion, Eusapia Paladino la Medium. Dalla testimonianza di illustri scienziati, Milano Messaggerie Pontremolesi, 1989.2Opera tratta da Camille Flammarion, Les forces naturelles inconnues, Paris, Flammarion Ed,, 1907, traduzione di Luisa Mariani.Le acquistai.

Sette-otto anni orsono parlando del fatto con mia cugina Zingaropoli mi ricordò che Francesco era cugino di Carlo, nostro nonno,3Al riguardo, sembra opportuno rilevare, anche per quanto si dirà (cfr. testo e nt. 15) che, allo stato della ricerca, nel ‘700 la famiglia di Carlo, nato nel 1866, così come quella di Francesco era di Taranto e in ciascuna risultano due Valentino Zingaropoli.appassionato di fotografia; poi, da un album estrasse quattro immagini e me ne fece dono: di esse, tre raffiguravano Eusapia4In due, ritratta in trance. ed una Francesco. A casa, le misi in una copia del detto volume. Qualche mese or è, mi son capitate tra le mani e, da altro mio cugino Zingaropoli, ho appreso che quella di Francesco la “scattò Carlo, fotografo dilettante” come era solito definirsi, nella propria casa,5Ref. Ugo Zingaropoli , mail del 14- 6-2020 e del 18-6-2020. 6- Atto di nascita, in “Luce e Ombra”, Rivista mensile illustrata di Scienze Spiritualiste, Roma, via Varese 4, tel. 18-874, Anno XVIII, fasc. 3°-4°, maggio-giugno, 1918, p. 138. 7- Cfr. C. Flammarion, cit., pp. 13 e 88.al Vomero, a quanto mi sembra, da alcuni particolari – pavimento, fiori e parte della vetrata a piano terra – nel così detto giardino delle ortensie che dava su via già Cosimo Fansaga.
E passiamo al tema. Eusapia Palladino o meglio Eusapia Maria, figlia di Michele d’anni 28, contadino e di Irene Barbieri d’anni 22, era nata nella casa del genitore, in strada Torre, a Minervino, in terra di Bari, alle ore 19 del 20 gennaio del 1854.6Ref. Ugo Zingaropoli , mail del 14- 6-2020 e del 18-6-2020. 6- Atto di nascita, in “Luce e Ombra”, Rivista mensile illustrata di Scienze Spiritualiste, Roma, via Varese 4, tel. 18-874, Anno XVIII, fasc. 3°-4°, maggio-giugno, 1918, p. 138. Rimase orfana pure del padre nel 1862 e manifestò capacità medianiche per la prima volta a 13-14 anni, l’età della pubertà; poi non volle più saperne per una decina d’anni.7Cfr. C. Flammarion, cit., pp. 13 e 88 Come raccontò lei stessa, aveva prestato servizio in paese fino al 1871 quando venne a Napoli sempre come domestica presso una ricca famiglia. Un giorno che il proprietario e altre persone che si interessavano di spiritismo provarono se qualcuno fosse stato in grado di far ballare i tavolini e la invitarono a partecipare, anche lei pose le mani su di un tavolo ed esso, dopo poco, si mosse con violenza. Pertanto la presentarono, al professor Damiani che mise la medium a pensione presso gente di fiducia. In breve la giovane si rivelò tanto abile da far sedute con persone della scienza, con ecclesiastici e con autorità di pubblica sicurezza. Nel ’72 fu condotta a Roma, ma l’anno dopo volle ritornare a Napoli e vi proseguì nella sua attività. Nel 1885, si maritò con tal Raffaele Del Gais che conosceva da tempo; costui, per un certo periodo non condivise l’azione competitiva della consorte in quanto, meccanico e stagnaro, utilizzava, lui, il proprio mestiere per trucchi spiritici.8Enrico Carreras, Eusapia Palladino (La vita), in “Luce e Ombra”, cit., fasc. 5°-6°, marzo-giugno, 1918, pp. 134-138.

Negli anni, la fama di Eusapia si diffondeva per il mondo; numerosi scienziati di grande valore medici e no, eseguivano studi sul suo operare e diversi l’ebbero cara. Sui fenomeni della Palladino si scriveva in lingue differenti e tanto da costituire una biblioteca; eppure non mancavano polemiche riguardo i suoi poteri paranormali.9C. Flammarion, cit. pp. 9-10 e pass.E. Carreras, cit. Nondimeno, la medium più rinomata s’esibì a Milano, a Parigi, a Pietroburgo e perfino a New York.10Cfr. La casa degli spiriti e la medium più celebre del mondo in Marco Perillo, Misteri e segreti dei quartieri di Napoli, Roma, Newton-Compton, 2016.
Eusapia, celebre medium, non sapeva leggere né scrivere. Apparteneva ai medium retribuiti, sol perché, priva di beni di fortuna, si recava in questa o in quella città quando le pagavano almeno il viaggio e il soggiorno. Nel 1891si mostrò assai scontenta e annoiata, perché s’era detto e si diceva molto di lei, in differenti modi, in bene ma anche in male. Il 7 di giugno del 1906, malata agli occhi e riconoscente allo specialista che la curava a Parigi, si sottopose ad una seduta spiritica con evocazione della di lui suocera morta un anno prima; fu l’ ultimo esperimento dei tanti descritti dal Flammarion nel volume menzionato all’inizio.11Cfr. C. Flammarion, cit. pp. 9, 12, 107, nt. 1, 129-130, 169-171. Rientrata a Napoli, si sottopose a nuove prove.
È stato anche raccontato non poco, di inedito: qualcuno, molto avanti negli anni e degno di fede, rammenta di aver udito in famiglia, da testimoni oculari, che “Eusebia”– così veniva pure chiamata – “popolana napoletana, era la medium dell’Avv. Francesco Zingaropoli”, definito “spiritista” dal cugino Carlo. “La Palladino era ignorante, ma quando cadeva in trans, per le arti di Francesco Paolo” – il che induce a pensare a capacità ipnotiche di questi – “parlava con la lingua dell’anima captata, anche in latino, con la voce di uomo e” una volta, urlando, “di soldato in battaglia”; altra volta, distesa e soltanto con la testa e i piedi sopra supporti, sostenne il peso di una donna – zia del referente – sedutale sul ventre, e di ciò v’è – sempre scattata da Carlo – anche una foto. 12Ref. U. Zingaropoli, cit., mail del 9-5-2020 e del 14-6-2020 e tel. del 21-6-2020 ore 12, 45.
Ma torniamo a quanto è stato pubblicato. Nel 1910, Eusapia Palladino venne messa in disparte; visse in estrema povertà e morì in una meschina abitazione al piano terra nel borgo S. Antonio Abate, a Napoli,13Federico Quagliuolo, Eusapia Palladino La medium chemandò in crisi la scienza, storianapoli.it 25-5-2016. il 13 maggio 1918; eppure, numerosi furono gli attestati di stima ad opera di amici tra i quali Francesco Zingaropoli.14Cfr., in Google: Pino Cottarelli, wwwpositanonews.it 2018 /o6, Recensione ad Alexandra Rendhell, Eusapia Palladino. La medium star disperazione della scienza, Aperion Edizioni. Egli, in più, la ricordò ancora, in quella circostanza, con un articolo cui fece seguito il giudizio del tutto positivo del Flammarion su realtà e irrecusabilità dei fenomeni osservati.15Cfr. F. Zingaropoli, Eusapia Palladino. I presunti trucchi – La natura dei fenomeni, in “Luce e Ombra”, cit., XVIII, 5°-6°, maggio-giugno, 1918, pp. 149-164. Il giudizio di C. Flammarion, pp.164-165.

Francesco Zingaropoli, o meglio Francesco Paolo Raimondo Giovanni Gaspare Baldassarre Melchiorre, figlio di Valentino originario di Taranto con domicilio a Napoli in via Santo Spirito 49, e di Maria Teresa Caracciolo di Torchiarolo, era nato il 9 febbraio 1860, alle ore otto antimeridiane.16Atto di nascita, ms. del 10 febbraio1860. Cfr. pure nt. 2. Laureatosi in giurisprudenza, si interessò attivamente di fenomeni medianici, fra studiosi italiani e stranieri, e trattò finanche delle sensazioni al termine della vitae de “La dolcezza della morte” in una conferenza del 1902.17Cfr. Dario De Santis, La morte e la psicologia. Gli studi sulle ultime sensazioni della vita nel primo novecento, pp. 331-347, in Francesco Paolo De Ceglia, a c.d., Storia della definizione di morte, Milano, Franco Angeli, 2014, Parte Terza, p. 336.
Il 2 di dicembre del 1906 dichiarò, per iscritto, che era avvocato, domiciliava ancora in Vico S. Spirito 52 e, col dottor Ferruzzi, medico chirurgo domiciliato a Taverna Penta, e col medium Bartoli dei duchi di Castelpoto, aveva condotto un’indagine su fenomeni metapsichici, in una casa disabitata in via Vittoria e ne aveva inviata la relazione alla Società di Ricerche Psichiche di Milano.18Cfr. Per la ricerca psichica. Scrittura diretta in “Luce e Ombra”. Rivista mensile illustrata di Scienze Spiritualiste, Direzione e amministrazione Milano via Cappuccini, 18, Tel. 87.00, VII, 1907, pp. 26-27. Quanto sopra riferito sulle di lui “arti” induce a pensare che abbia praticato anche l’ipnosi, almeno tra amici.
Intanto, diventava scrittore assai produttivo di testi, dai titoli eloquenti, su spiritismo, occultismo e magia.19Cfr. in Google: Mauro Giancaspro, Non solo libri nella bibliotecaGirolomini, Focus in “Accademie & biblioteche d’Italia” trimestrale di cultura, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, anno VIII, 3-4 / 2013, pp. 51-59. Di lui vennero dati alle stampe, dal 1904 al ’41, non pochi scritti tra monografie, prefazioni, traduzioni e articoli; fu direttore di “Mondo Occulto”, Rivista Iniziatica Esoterica-Spiritica, in Napoli, per la Società Editrice Partenopea, fondata da Giuseppe Garibaldi Rocco20Cfr., in Google, Francesco Zingaropoli, Iniziazione antica, fonte: “ Riflessi d’iride nell’acqua” di Maddalena Capiferro Giuseppe e Guzzo Cristian. nel 1921 e la più famosa del genere negli anni 1921-1939 e 1946 -1947; rimase sempre, a Napoli, direttore di Mondo Occulto, nonché autorizzato a esprimere punti di vista e opinioni per la Società Psichica Internazionale.21Michele Beraldo,in AA.VV., Esoterismo e Fascismo,a c.d. Gianfranco de Turris, edMediterranee, 2006, p. 283. Collaborò per la pagina culturale del “Roma”;22Ref. U. Zingaropoli, cit., mail del 9-5.2020. nel ‘40 scriveva ancora, come si evince da sue prefazioni e traduzioni e da un’opera sulla preghiera come emanazione tra finito e infinito.23Cfr. nota 20, cit.
E qui, per concludere, dovrei segnare una data, come si fa di solito per le biografie; ma lo evito,24Dico tuttalpiù che, come riferitomi,è possibile leggerla nel cimitero di Capodichino a Napoli, sopra una tomba posta dietro la stele di Enrichetta Zingaropoli, zia di Carlo, non lontano dalla cappella Zingaropoli. Ref. U. Zingaropoli, cit., mail del 9-5-2020. nella speranza che vi provveda, come dal titolo, chi intenda rivedere e rendere completa questa nota.
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[1] Ad esempio, a prescindere dai numerosi volumi attinenti all’argomento, di Eusapia Palladino, nello specifico, scrisse il professore di medicina Filippo Bottazzi, in Fenomeni medianici, Napoli, Perrella, 1909.
[2] Opera tratta da Camille Flammarion, Les forces naturelles inconnues, Paris, Flammarion Ed,, 1907, traduzione di Luisa Mariani.
[3] Al riguardo, sembra opportuno rilevare, anche per quanto si dirà (cfr. testo e nt. 15) che, allo stato della ricerca, nel ‘700 la famiglia di Carlo, nato nel 1866, così come quella di Francesco era di Taranto e in ciascuna risultano due Valentino Zingaropoli.
[4] In due, ritratta in trance.
[5] Ref. Ugo Zingaropoli , mail del 14- 6-2020 e del 18-6-2020.
[6] Atto di nascita, in “Luce e Ombra”, Rivista mensile illustrata di Scienze Spiritualiste, Roma, via Varese 4, tel. 18-874, Anno XVIII, fasc. 3°-4°, maggio-giugno, 1918, p. 138.
[7] Cfr. C. Flammarion, cit., pp. 13 e 88)
[8] Enrico Carreras, Eusapia Palladino (La vita), in “Luce e Ombra”, cit., fasc. 5°-6°, marzo-giugno, 1918, pp. 134-138.
[9] C. Flammarion, cit. pp. 9-10 e pass. E. Carreras, cit.
[10] Cfr. La casa degli spiriti e la medium più celebre del mondo in Marco Perillo, Misteri e segreti dei quartieri di Napoli, Roma, Newton-Compton, 2016. [11] Cfr. C. Flammarion, cit. pp. 9, 12, 107, nt. 1, 129-130, 169-171.
[12] Ref. U. Zingaropoli, cit., mail del 9-5-2020 e del 14-6-2020 e tel. del 21-6-2020 ore 12, 45.
[13] Federico Quagliuolo, Eusapia Palladino La medium chemandò in crisi la scienza, storianapoli.it 25-5-2016.
[14] Cfr., in Google: Pino Cottarelli, wwwpositanonews.it 2018 /o6, Recensione ad Alexandra Rendhell, Eusapia Palladino. La medium star disperazione della scienza, Aperion Edizioni.
[15] Cfr. F. Zingaropoli, Eusapia Palladino. I presunti trucchi – La natura dei fenomeni, in “Luce e Ombra”, cit., XVIII, 5°-6°, maggio-giugno, 1918, pp. 149-164. Il giudizio di C. Flammarion, pp.164-165.
[16] Atto di nascita, ms. del 10 febbraio1860. Cfr. pure nt. 2.
[17] Cfr. Dario De Santis, La morte e la psicologia. Gli studi sulle ultime sensazioni della vita nel primo novecento, pp. 331-347, in Francesco Paolo De Ceglia, a c.d., Storia della definizione di morte, Milano, Franco Angeli, 2014, Parte Terza, p. 336.
[18] Cfr. Per la ricerca psichica. Scrittura diretta in “Luce e Ombra”. Rivista mensile illustrata di Scienze Spiritualiste, Direzione e amministrazione Milano via Cappuccini, 18, Tel. 87.00, VII, 1907, pp. 26-27.
[19] Cfr. in Google: Mauro Giancaspro, Non solo libri nella bibliotecaGirolomini, Focus in “Accademie & biblioteche d’Italia” trimestrale di cultura, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, anno VIII, 3-4 / 2013, pp. 51-59.
[20] Cfr., in Google, Francesco Zingaropoli, Iniziazione antica, fonte: “ Riflessi d’iride nell’acqua” di Maddalena Capiferro Giuseppe e Guzzo Cristian.
[21] Michele Beraldo, in AA.VV., Esoterismo e Fascismo, a c.d. Gianfranco de Turris, ed Mediterranee, 2006, p. 283.
[22] Ref. U. Zingaropoli, cit., mail del 9-5.2020.
[23] Cfr. nota 20, cit.
[24] Dico tuttalpiù che, come riferitomi, è possibile leggerla nel cimitero di Capodichino a Napoli, sopra una tomba posta dietro la stele di Enrichetta Zingaropoli, zia di Carlo, non lontano dalla cappella Zingaropoli. Ref. U. Zingaropoli, cit., mail del 9-5-2020.