
In due precedenti articoli, utilizzando appunti di ricerche effettuate dal 1975 al ’79 e recenti, ho esposto quanto ho appreso da sculture e incisioni lapidee concernenti fatti luttuosi e vita civile in Pietraroia, paese montano in provincia di Benevento; (1) in questo, seguendo al solito e per quanto possibile l’ordine cronologico, proseguirò dicendo, non per l’esperto è ovvio, di analoghi manufatti che, fuori edifici sacri, attengono alla vita religiosa.
Il prospetto, innanzitutto, della chiesa parrocchiale, (2) costruita nell’Alto Medioevo a parte tre artistiche finestre sistematevi in epoca moderna, costituisce ancora il primo, evidente testimone di devozione, in particolare con le preziose statue che, forse in pietra del luogo, ne abbelliscono il prospetto: esse raffigurano san Pietro che, con san Paolo, però mancante, e in origine nella lunetta del portale, sta ora in alto, a destra; l’Agnello, sopra l’arco, con la croce sul dorso; legati con tre corde, il leone e la leonessa, sopra gli stipiti e, sotto, l’orso e l’orsa che allatta i cuccioli. (3)

Non poche altre prove tangibili attengono alla vita religiosa e, allo stato della ricerca, risultano in parte inedite. Il considerare la presenza di ordini cavallereschi nella non lontana diocesi di Boiano nel XIII secolo, (4) induce a riflettere oltre che sulle citate artistiche sculture della facciata, su due rispettive croci lapidee, la prima venuta alla luce nel corso di restauri e tuttora di lato al portale del tempio e la seconda, come s’è scritto (5) scolpita , in località Metole, sulla soglietta di una porta, e ad ipotizzarle se non oggetto di semplice devozione popolare, almeno mutazioni del simbolo Templare o di altri ordini presenti nel luogo.

Una lapide di cm. 50×58, costituiva con altre lastre la superfice del parapetto antistante la chiesa in Piazza San Nicola e presentava una epigrafe di due righi, il superiore più impresso, separati da un incavo ovale; l’iscrizione contrassegnava la SEP(oltura) FEM(minile) sottostante al pavimento del vicino edificio di culto e la pietra tombale venne rimossa in seguito alla costruzione del cimitero dal 1840 al ’50 ed a restauri. (6) Va rilevato che la località risulta ancora definita, in vernacolo: Cementéri, cioè Cimiteri.
S E P
0
F E M
Sopra altra lapide di cm.72×18, proveniente, è verosimile, dalla Pietraroia del Medioevo, murata poi sulla scala d’accesso all’orto Iadevito in Via S. Anna al n. 22 e al presente non più visibile, un’incisione in due righi, mutila nella seconda T, diceva, volta dal latino: “Di Cristo sia al servizio / questo altare =” .
CHRISTOSERVAT
ALTAREHOC =
Un gradino d’ingresso, in pietra, di cm 120 x18 e murato capovolto in Via Municipio, n. 10, riporta incisa la frase che, in due righi, volta dal latino dice: “(A Cristo n)ostro in Croce esaltato / (Mar)zio Varro (ne) piamente dedicò (nell’anno) 15 (??)”. I due numeri a termine del secondo rigo lasciano intendere che la scritta alluda ad altare costruito nel XVI secolo.

Alquanto singolare, a lato di un portone e in alto, sulla facciata di un’abitazione in Via della Libertà, una lastra lapidea di cm. 16×40, riporta, scolpiti, due contigui arti inferiori e, al di sotto, incisa, la data 1666; è un ex voto poi ridotto ad altro uso ?

Del tutto chiara, invece, sul muro a capo del sottopasso in Via del Grappa, in una nicchia in pietra e protetta da grata metallica, un’unica maiolica, verosimilmente cerretese e di cm 40 x 45 ca , raffigura la Vergine e una iscrizione indica, in basso a destra, M. SS. DEL CARMENE e, in basso a sinistra, la data di costruzione A D. / 1877 e, al di sotto, “M. N.”, le iniziali del ceramista. (7)

Da menzionare sono pure tre anonime croci. Su Via Circonvallazione, a destra salendo, ne stanno due spostatevi, negli anni Settanta – Ottanta del secolo scorso, di dieci metri o poco più, di fronte alla Via Fontanelle sicché alla zona è stato assegnato il toponimo di Località Croce; (8) di esse, una, scolpita a tutto tondo, è costituita da un monolito alto cm 158, sopra una base che, alta cm. 55 ca. (9) presenta, sulla superfice posteriore, appena visibile, altra croce, di mm 50×50, ricavata, in un tondo a rilievo, con quattro incavi circolari. Il tutto ha avuto forse il fine, se non di rammentare visite missionarie, almeno di segnare un limite del primo centro abitato, medievale, e del terzo, attuale. Fuori l’abitato, sopra una roccia, in località Burroni, “da tempo immemorabile vi è infissa una croce rustica“ la quale era meta “di visite e processioni all’inizio del mese di maggio” ed è stata anche oggetto della poesia d’un cittadino del luogo; (10) la tradizione vuole che vi sia stata posta dai Padri Passionisti e che le visite e le processioni, definite “rogazioni”, abbiano avuto il fine di implorare, appunto, la salvaguardia dei campi e l’abbondanza dei raccolti. (11)

Negli anni Trenta del secolo passato, i Padri Passionisti, missionari in Pietraroia, eressero su basamento in pietra, in località Aria Corte, una croce munita di due lance e tre chiodi, in ferro.

Altra croce simile la posero in località Castello. V’è chi ricorda che, quando era bambino, intorno al 1962, allorché il terreno intorno venne spianato per dar luogo a Piazza Castello e il monumento spostato, gli operai tenevano in mano la scritta INRI, i chiodi e due lance, simili a quelle che stavano sull’analogo monumento all’Aria Corte. Sul sostegno lapideo, di cm, 48x70x25, (12) ancora si legge, in cinque righi, che il tutto è a ricordo della sacra missione dei Padri Passionisti dall’1 al 15 marzo dell’anno 1936, XIV del fascismo; sul verso del tronco verticale si notano due grossi chiodi.

La lapide sul muro di un’abitazione, all’angolo tra Via Aurora e Via Municipio, presenta il toponimo: VICO DE CARLO; De Carlo è cognome locale, ma di chi, in questo caso? Nel vicoletto s’aprono sei ingressi appartenenti a quattro famiglie dai cognomi differenti e la ricerca sul campo e l’indagine nell’ Archivio Comunale (13) non hanno fornito alcuna notizia in merito. Ipotizzo, pertanto, che la lapide, senza il nome, sia stata dedicata ai due De Carlo arcipreti, tra quelli succedutisi dal 1477 ad oggi, ossia a don Antonio (1886-1915) e a don Lorenzo (1917-1962). (14) nonché, se non esclusivamente, a monsignor Nicola De Carlo, nato a Pietraroia e vescovo in Argentina (1918 1951), il quale, nel dicembre del 1949, avendo accompagnato un pellegrinaggio a Roma in occasione dell’imminente Anno Santo, venne a salutare parenti, amici e compaesani, prima della fine, nell’ottobre del ‘51. (15)

Negli anni Sessanta, in località Santa Crocella stava “l’edicola del Crocefisso”, in pietra (16) sul margine sinistro della strada che, al confine e attraverso una selva, menava da Pietraroia a Sepino; poco oltre il margine opposto, nel bosco, s’intravedevano resti di mura. Appresi dal sindaco Domenico Falcigno e dall’impiegato comunale Giacomo De Carlo che quel tabernacolo era stato eretto a cura delle rispettive municipalità, alla cerimonia erano presenti i sindaci, colonello Finizia, per Sepino e maestro Cusanelli, per Pietraroia insieme a numerosi cittadini dei due paesi e aveva fatto seguito una festosa colazione al sacco con vivande preparate da Giovanni Fusco di Sepino; tanto, per celebrare e ricordare, come da relativa lapide, che “una croce piccola” in pietra, ma artistica, era stata posta là “dove” un “monastero famoso” era sorto secoli prima di quel giorno d’ ottobre. Tempo dopo, un ignorante, irrispettoso mariuolo stimò la croce reperto antico e di inestimabile valore pecuniario, la divelse e la portò via. (17) Il 23 giugno del 2016, un meritevole gruppo di volontari ha fissato una nuova croce nell’edicola, sempre dotata di lapide, restaurata e protetta da un sistema di sicurezza. (18) L’iscrizione è di notevole importanza in quanto rimanda ad un documento che dà notizie –e ritorniamo al punto d’inizio– su Pietraroia medievale, sul toponimo e sull’attività degli abitanti: in esso, infatti, un Breve locationis, un contratto di locazione, per intenderci, stipulato nell’agosto del 1274, e conservato nell’Archivio della chiesa di Santa Cristina, in Sepino, riferisce che il priore del locale cenobio di S. Croce dette in fitto, a tredici uomini “Petre Rogie”, una selva che il monastero possedeva nel finitimo territorio “Petre Rogie”. In seguito, sempre nel Medioevo, qualcuno annotò, sul verso della pergamena, l’indicazione: “De silva Preta Rogie”. (19).

E per concludere: nel 1973, Domenico Falcigno, fece costruire all’inizio del tratto di strada, che dalla via provinciale mena all’ingresso di Pietraroia, una edicola, vi sistemò la statua della Madonna e, a distanza di anni le dedicò una poesia. Nel 2005, l’amministrazione comunale Di Furia, deliberò di collocare, in sito attiguo, una statua marmorea di San Pio da Pietralcina. (20)

Tanto, allo stato dell’indagine e nella speranza che altri, di buona volontà, legga l’articolo, riveda le ipotesi, revisioni le eventuali inesattezze e renda noto.
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NOTE:
1- Cfr. R. Di Lello, Pietraroia. Pietre che parlano di sventure. (Nota preliminare), in “Pietraroja-Storia”, Istituto Storico Sannio Telesino.it (11/11/2020); ID., Pietre che parlano di vita civile in Pietraroia, in “Pietraroja-Storia”, ISST.it, (20/3/2021). 2- Vid. immagine a capo del testo. Foto arciprete Lorenzo De Carlo, 1937. 3- Cfr. Archivio Parrocchiale Pietraroia, AA.VV., Memorie, ms., a c.d. D. Varrone, pass. A.M. Iannacchino Storia di Telesia. Sua Diocesi e Pastori, Benevento, D’Alessandro, 1900, pp. 190-195. R. Pescitelli, Chiesa Telesina. Dal XVI al XVII secolo, Benevento, Auxiliatrix, 1977, pp. 169-179. D. Falcigno, Storia di tutti i giorni vecchi discorsi, Pro Loco Pietraroia-Comune Pietraroia, 2005, pp. 4 -10. F. Morante I leoni di Pietraroja in “La Provincia Sannitica”, Benevento, Auxiliatrix, (XVII, 2, 2007), pp. 23-27. R. Di Lello. 2020, cit. 4- Cfr. O. Muccilli, La presenza degli ordini monastico cavallereschi nella diocesi di Boiano, in “Rivista Storica del Sanno”, Napoli, Arte Tipografica (2, 2007), pp. 173-200. 5- Cfr. R. Di Lello, 2020 e 2021, cit. 6- Sulla costruzione del cimitero cfr. D. Falcigno, Storie di tutti i Giorni vecchi discorsi, Pro Loco Pietraroja, Comune Pietraroja, 2004, pp. 9-10. 7- Si tratta, è verosimile, di Marchitto Nicola di Francesco, come da Elenco dei ceramisti del XIX secolo, in Nicola Vigliotti-Renato Pascitelli, La ceramica di Cerreto Sannita e San Lorenzello, San Lorenzo Minore, ECSC,1991, pp. 66-67. 8- Ref. a tel. 0823 911825 N. Bello, 17-3-2021, ore 12.30. 9- Ref. Anna Luisa Bello, email 19-4-2021. 10- Cfr. D. Falcigno, 2004, cit., pp. 10-12. 11- Cfr. Pietraroja, Guida Turistica, Comitato prov. Benevento – Pro Loco Pietraroja – Comune di Pietraroja, s.d. e s.p., ma p. 22. 12- Ref. N. Bello, ore 11:10 del 26/12/2020. Id., email del 04-01-2021 e del 16-01-2021. 13- Identica è l’iscrizione a p. 2, della Tabella Toponimi Attivi, Comune di Pietraroja, Provincia di Benevento, 13/07/2021, pp. 1-3. 14- Cfr. Archivio Parrocchia Pietraroia, AA.VV., cit., p. 115. D. Falcigno, 2004, cit. pp.3-5. 15-Cfr. R. Di Lello, Il vescovo Nicola De Carlo da Pietraroia nella considerazione di Orione, Peron, Bergoglio e altre personalità, Prp Loco Pietraroja, 2018.16-Emma Giardina Cassella, Cusano Mutri, Roma, Gozzi E., 1984, p. 81. 17-R. Di Lello, Santa croce “in Silva Sepini” e Pietraroia in un contratto del 1274, in “Il Sannio Quotidiano”, Benevento, Pagine Sannite, V, 22 ottobre (2000) p. 11. 18- Emiddio Civitillo, Sul valico montano di “Santa Crocella”, Cusano Mutri, 17- 12- 2017. 19- R. Di lello, 2000, cit.. Id., Pietraro?a. Le vicende di un toponimo, in “La voce del Titerno”, Cerreto Sannita, Comunità Montana del Titerno, II, 10 (2006) pp. 12-13. 20- D. Falcigno, 2005, cit. p. 2.
Antonella Selvaggio
Archeologa classica. Lavora presso l’Università del Salento.
Medico e scrittore. Ha all’attivo numerose collaborazioni con riviste di carattere storico. Ha pubblicato una Vita di San Leucio, il libro: “Da Casale a Comune” e la Storia della Parrocchiale Santa Maria Assunta di San Salvatore Telesino. Ha partecipato all’Antologia “Dieci Medici Raccontano”, che ha ottenuto il “Premio Rufolo 2019”. Premio Olmo 2009 per il romanzo storico «L’ultima notte di Bedò», è anche autore di alcuni saggi sulla Storia della Medicina tra cui uno studio sulla Depressione dal titolo «Il potere misterioso della bile nera, breve storia della depressione da Ippocrate a Charlie Brown». Nel 2024 ha pubblicato “Fu la peste” e “Islam a Telesia” per ABE Editore Napoli. Fondatore e Direttore Editoriale della Casa Editrice Fioridizucca.


Laurea magistrale in Lettere. Docente a Prato. Ha approfondito gli eventi storici che portarono alla “Marcia della fame” del 1957 nei comuni del Valfortore sannita. Ha scritto il “Catasto Onciario della Terra di San Salvatore”.

Scrittore, poeta e divulgatore culturale. Medico di continuità assistenziale. Autore di diversi saggi storici e racconti. Ha partecipato all’antologia “Dieci Medici Raccontano”. Fondatore del Premio Nazionale Olmo che tutti gli anni si svolge in Raviscanina (Ce).
Dottore in Lettere. all’Università di Salerno, indirizzo “storico medievale”. Si è poi laureata in Scienze della Formazione primaria all’Ateneo di Campobasso. Studiosa della storia della sua città. Lettrice instancabile di autori italiani e stranieri, si occupa della formazione di piccoli lettori e poeti. È insegnante nella Scuola Primaria da quindici anni. Ha sperimentato innovative metodologie di approccio alla lettura utilizzando le nuove tecnologie che hanno portato alla pubblicazione di una ricerca dal titolo: TIC e DSA. Riflessioni ed esperienze sulle nuove frontiere della pedagogia speciale, Ed. EriksonLive. La storia locale e la ricerca accurata le ha permesso di pubblicare anche un Saggio in storia medievale sull’assetto urbano e riorganizzazione del territorio della Benevento nei sec. XI e XII. Animatore culturale, scrive poesie per fermare in foto-scritte, attimi di vita.
Lorenzo Piombo, medico psichiatra, dirigente del Dipartimento Salute Mentale della ASL di Benevento. Ricercatore e studioso di storia. Vive e opera a Morcone.
Avvocato. Patrocinante in Cassazione. Scrittore di Storia Locale. Opera a Guardia Sanframondi.
Architetto e docente. Appassionato cultore di Storia Locale in Cerreto Sannita, città in cui vive. Ha come campi di interesse gli insediamenti abitativi sanniti. Collabora con il Blog dell’Istituto Storico del Sannio di cui è socio fondatore. È autore del saggio “Cominium Ocritum e le forche caudine: una storia
Studioso del ‘700 napoletano e dell’epopea di Federico II ha approfondito in modo particolare le influenza arabe sull’architettura napoletana. Studioso di suffisso e di religioni orientali.
Medico del Lavoro. Regista teatrale. Giornalista pubblicista. Fondatore di “Byblos”, la biblioteca del Sannio. Scrittore e divulgatore della storia e dei personaggi del Sannio, ha pubblicato “A tavola nel Sannio”, una guida ai ristoranti della provincia di Benevento; “Dietro la Leggenda” (2016), una raccolta di racconti ispirati a fiabe e a leggende del Sannio. Nel 2017 ha pubblicato “Samnes”, un romanzo storico sull’epopea sannita. Ha curato la trascrizione del manoscritto e la stampa dei tre volumi delle “Memorie storiche di Cerreto Sannita per Arcidiacono Nicola Rotondi”. Nel 2019 ha pubblicato “Guida alla Valle Telesina e al Sannio”. Ha pubblicato “Il delitto del pozzo dei pazzi”, un medical-thriller ambientato nel primo ‘900 nell’ospedale degli Incurabili di Napoli. È autore della “Storia di Cerreto dalla preistoria alla seconda guerra mondiale (2022) e di “Fiabe e Favole in cerretese”, edito da Fioridizucca. (2023).
È nato e vive a Castelvenere. Già docente di materie letterarie nella scuola statale, ha pubblicato diverse raccolte di liriche, pagine di ricerca letteraria, studi relativi alla cultura popolare. È presente in antologie, dizionari bio-bibliografici e testi scolastici. Appassionato si storia e di tradizioni locali, è membro di associazioni culturali nazionali. I suoi versi hanno ricevuto giudizi positivi da parte della critica e in concorsi letterari si è classificato ai primi posti.
Architetto, libero professionista. Si occupa di progettazione architettonica, interior design e aspetti legati all’architettura del paesaggio. Dal 2021 è Consigliere dell’ordine degli Architetti della Provincia di Benevento. Ha partecipato a Mostre sul restauro architettonico e a numerose iniziative riguardanti la promozione territoriale.
Insegnante, vive a Caiazzo. È Presidente del’Associazione Storica del Caiatino.
Cultore di storia locale e delle tradizioni del suo paese. Autore del saggio “Notizie storiche ed urbanistiche di Cerreto antica” in cui ha ricostruito l’antico borgo distrutto dal terremoto del 1688.
Originario di Castelvenere. Già dipendente del Miur ora in pensione. Appassionato di Storia locale ed animatore di gruppi per la diffusione della lingua e delle tradizioni di Castelvenere.
Nato a Napoli e residente in Piedimonte Matese. Laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Napoli e successiva specializzazione in Chirurgia generale all’Università di Modena è stato aiuto chirurgo presso l’ospedale civile di Piedimonte Matese e, dal maggio 1990, primario del reparto di Pronto Soccorso. Attualmente è pensionato. Dal 1° giugno 1978 è socio corrispondente dell’Associazione Culturale Italo Ispanica “C. Colombo – Madrid”. Negli anni 1972-73, in collaborazione con altri, ha pubblicato alcuni articoli specialistici su riviste mediche. Cultore di storia e tradizioni locali ha pubblicato studi su vari Annuari e collane dell’Associazione Storica del Medio Volturno (sodalizio del quale oltre che socio è stato in passato anche componente del consiglio direttivo) ed in altre riviste e quotidiani regionali.
Musicista. Maestro di clarinetto ed orchestrale. Studioso di storia della filosofia e del ‘700 napoletano. Esperto simbolista e autore di testi esoterico/filosofici.
Nato a Telese Terme ma originario di Amorosi è stato allievo del filosofo Massimo Achille Bonfantini. Laureato in Semiotica e Filosofia del Linguaggio presso l’Università l’Orientale di Napoli. Dedica le sue ricerche prevalentemente allo studio della filosofia e della psicologia dell’inconscio, come dei nuovi percorsi conoscitivi applicati alle neuroscienze. Ha pubblicato Cento petali e una rosa. Semiosi di un romanzo storico (Natan, 2016), Filosofia hegeliana e religione. Osservazioni su Sebastiano Maturi (Natan, 2017) e, recentemente, il saggio dal titolo: Nel gioco di un’incerta reciprocità: Gregory Bateson e la teoria del “doppio legame” (Ediz. Del Faro, 2020).
Nato a Ponte, dove risiede. Dipendente del gruppo Ferrovie dello Stato. Cultore di storia locale con particolare attenzione al periodo medievale. Ha pubblicato “Ponte tra Cronaca e Storia”, “Domenico Ocone, quarant’anni di storia pontese…”, “Le Vie di Ponte tra Storia e Leggenda”. Collabora con varie associazioni culturali.
Farmacista. Dopo la laurea ha conseguito un master biennale e un corso di perfezionamento, approfondendo le conoscenze in ambito fitoterapico, micoterapico e nutraceutico, con la pubblicazione del lavoro di tesi sulla rivista di divulgazione scientifica di medicina naturale ‘Scienza Natura’ del Prof. Ivo Bianchi. Attivo nel sociale, è membro del Rotary Club Valle Telesina ed è amante dello sport e della natura. Innamorato del proprio territorio, ha iniziato a coltivare l’interesse per la storia locale.


Presidente dell’Associazione culturale “La Biblioteca del Sannio”, dottore di ricerca presso l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” con una tesi sulla metadatazione della cartografia storica. Giornalista e direttore di Canale Sassuolo. Già docente a contratto di Lingua e Cultura Spagnola e Global History, presso il dipartimento di Scienze Politiche dell’ateneo vanvitelliano, è attualmente tutor di Storia Contemporanea e Storia dei Partiti e Movimenti politici.



Laurea in giurisprudenza presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma. Dirigente amministrativa presso l’Università del Molise.
Dottore di ricerca in Ingegneria Elettronica ed informatica presso l’Università degli Studi di Napoli. Ha Svolto attività didattica presso l’Università Federico II. Vive a Telese.
Vive a Morcone. Presidente Italia Nostra Matese Alto Tammaro.
Maestro elementare, appassionato studioso e cultore di Storia Locale.
Biologo residente a Telese Terme. Cultore di storia locale con particolare riferimento alla storia del periodo sannitico. È autore del saggio “La Leonessa e il fenomeno luminoso nella grotta di Sant’Angelo” edito da Fioridizucca nel 2022.
Già sindaco di Caiazzo, dopo aver conseguito la maturità scientifica, rivolge il suo impegno politico alle battaglie del Partito Radicale, soprattutto nel campo della tutela dell’ambiente e in quello per una giustizia giusta. Nel 1980 viene eletto consigliere comunale a Caiazzo, città in cui vive, in rappresentanza della “nuova sinistra”. Nel 1982 aderisce alla Lega per l’Ambiente, promuovendo diverse iniziative per la tutela del fiume Volturno e per il recupero del patrimonio edilizio del centro storico di Caiazzo. Tra il 1987 e il 1994 è Presidente dell’Associazione Storica del Caiatino. Nel 1994 viene eletto sindaco di Caiazzo con la lista civica “Rinascita Caiatina”. Rieletto nel 1998, si adopera per una crescita socio-economica della città; realizza un programma pluriennale, che viene selezionato anche da “Sviluppo Italia” SpA per la costituzione di un Laboratorio di sperimentazione per lo sviluppo locale. Presidente dell’Associazione “Città Paesaggio” dal 2003, è coordinatore del progetto “Per una Carta dei paesaggi dell’olio e dell’olivo”, realizzato d’intesa con l’Associazione nazionale “Città dell’Olio”. Nel 2007 aderisce a Slow Food, dedicandosi soprattutto alla salvaguardia delle piccole produzioni agricole. Ha pubblicato con le Edizioni 2000diciassette: La Memoria e L’Oblio, un saggio sull’eccidio di Caiazzo durante l’ultimo conflitto mondiale.
Giornalista Pubblicista. Esperto di Enologia, collabora a diversi siti web del settore. Collaboratore del blog lucianopignataro.it è responsabile dell’Ufficio Stampa del Sannio Consorzio Tutela Vini.
Dottore in Storia. Autore di un saggio storico, conseguente a ricerca d’archivio, sul suo Comune dal titolo: Faicchio 1920 – 1946 dall’avvento del Fascismo alla nascita della Repubblica, 2016.
Promotore culturale dell’area di Faicchio. Dopo aver conseguito la maturità classica si è laureato in Economia. È dirigente d’impresa a Milano nel settore delle borse valori e mercati finanziari. Ha scritto diversi articoli sulla stampa finanziaria nazionale, tra cui il Sole 24 Ore ed Investire. È appassionato di cultura locale, ha vinto il premio Prosa IX Premio letterario dell’Associazione Storica del Medio Volturno. Titolare delle strutture ricettive “Magie del Sannio” ha dato vita anche al “Piccolo Museo privato di Faicchio Magie del Sannio”.
Giornalista professionista. Scrittore di romanzi e direttore di diverse testate radio televisive. Fondatore del sito: Neifatti.it
Esperta di Comunicazione Istituzionale; in particolar modo di Social Media Policy e e di politiche agroalimentari legate all’economia di piccola scala per Slow Food, in Campania e Basilicata. Suoi contributi in ambito associativo sono legati a tradizioni e culture della terra e del territorio. Ha effettuato training in storiografia in Francia.
Infaticabile animatore culturale dell’area del Caiatino e del Casertano. Allievo del prof. Galasso. Fondatore di Gruppi culturali dediti alla divulgazione della storia del Territorio, attualmente responsabile di Procedimento Unità Operativa Biblioteca civica e Archivio Storico del Comune di Caiazzo.
Medico ed esperto di storia della gastronomia.
Medico di Emergenza territoriale residente in Puglianello. Ha collaborato all’opera Dieci Medici Raccontano.
Studioso della storia del Risorgimento e cultore del periodo Borbonico, ha recentemente collaborato con un suo scritto all’antologia biografica dedicata a Michele Ungaro. Ha in corso un saggio su Sanchez De Luna, un Vescovo del ‘700.
Medico specialista in oncologia e cure palliative è autore principalmente di pubblicazioni scientifiche di settore in lingua inglese ed italiana. È stato inoltre relatore
Sannita di origini e toscano d’adozione. Medico anestesista, ha coltivato con interesse e particolarmente studiato la “Terapia del dolore”. Di tale disciplina è stato per lunghi anni docente all’Università di Siena. Ha avuto anche esperienze di insegnamento all’estero (Bobigny Paris nord, Accademia Russa delle Scienze mediche, Accademia Lettone di Scienze odontoiatriche). Ufficiale medico dell’Esercito italiano, è appassionato di esoterismo, di cultura e tradizioni popolari. E’ autore di saggistica. Ha recentemente pubblicato saggio su “Massoneria, relazioni umane e comunicazione tecnologica” edito da Fioridizucca edizioni.
Dottore in Legge ed autore di ricerche di Storia Locale. Ha partecipato al progetto “Un museo a colori” avente il fine di far conoscere il museo di arte ceramica di Cerreto Sannita. Le mansioni svolte sono state quelle di guida museale e bibliotecaria, e redazione di progetti e lavori di gruppo con gli altri volontari. Ha scritto un saggio nella Antologia dedicata al bicentenario della nascita di Michele Ungaro, edita dalla Società di Mutuo Soccorso di Cerreto Sannita.
Andrea Ciervo nato a Caserta il 12.10.1975. Presbitero dal 24 novembre 2012 già Laureato in Giurisprudenza alla Federico II, con una tesi di Diritto Ecclesiastico sui Risvolti dei Patti Lateranensi col prof. Mario Tedeschi…tirocinante poi presso Studio Notaro in via Mezzocannone di Napoli…consegue il Baccalaureato presso l’Aloysianum di Padova nel 2007 con una tesi sulla Religione in Immanuel Kant col prof. Secondo Bongiovanni. Si Laurea in Sacra Teologia presso la Facoltà Teologica dell’ Italia Meridionale sezione san Tommaso nel 2012 sempre “Summa cum laude”
Dottore in Archeologia e Scienze Storiche, ha svolto diverse campagne di scavo alla necropoli del Cigno a Macchia Valfortore (CB), con l’Università degli studi di Napoli Federico II e alla necropoli di Crocifisso del tufo a Orvieto (TR), con il Parco Archeologico Ambientale dell’Orvietano e l’ Università dell’Arizona. È attuale vice Presidente della Pro Loco di Sant’Agata dei Goti (BN) dove svolge anche la funzione di OLP per il Servizio Civile Universale. È giornalista tirocinante presso la testata QuasiMezzogiorno. Sì è occupato di alcuni ambiti di archeologia della produzione del Sannio caudino. Attualmente s’interessa alle istituzioni sociali e militari del Medioevo. È vice Presidente dell’Istituto Storico Sannio Telesino.
Medico di Pronto Soccorso ed Emergenza Cultore di Storia Locale ha scritto il saggio: Telesia 1349 Peste e Terremoto edizioni duemiladicessette, 2016, Cartoline da Telese ed. Unione Filatelica Beneventana, 2009; Castelvenere Valdese insieme a P. Carlo Ed. Realtà Sannita, 2016; Officine Massoniche e Vendite Carbonare in Area Sannita insieme a F. Pace, edito dall’ASMV nel 2019. Ha scritto nell’Antologia sulla vita di Michele Ungaro edito dalla Società di Mutuo Soccorso di Cerreto Sannita nel 2019.ha in corso di pubblicazione un libro di poesie. Dirige la collana di poesie della Casa Editrice FioriDiZucca. Presidente pro-tempore dell’Istituto Storico del Sannio Telesino. Premio Upupa 2017 e 2019 per gli studi di storia locale.